Un altro fine settimana segnato da episodi di degrado e violenza in centro storico a Modica. La zona incriminata è sempre la solita, purtroppo: Via Grimaldi e stradine limitrofe, dopo una certa ora, si trasformano in luoghi da non frequentare. Dispiace dirlo, ma le immagini parlano da sole. Sono quelle delle telecamere di videosorveglianza di un bar ad angolo con Via Grimaldi; il titolare le ha postate sulla sua pagina fb denunciando quanto successo, scrivendo di essere rimasti soli e facendo intendere che non è la prima volta che le telecamere del suo locale immortalano scene del genere. La violenza di questo pestaggio parla da sè, è inutile aggiungere altro.
Basta anche solo guardare cosa è rimasto, a luci del giorno fatte, sulle basole di Via Grimaldi. Le denunce, gli appelli, gli allarmi vengono presentate, rivolti, lanciati da più parte e ormai da tempo ma la situazione rimane questa; poco più giù del luogo in cui c’è stato questo pestaggio, un altro video di un altro titolare di attività immortala quello che tutti sanno: la sporcizia di bottiglie e bicchieri vuoti lasciati dovunque è quasi l’aspetto meno peggiore, i rivoli di urina che arrivano fin sotto i tavoli della ristorazione. E’ bello vedere Modica, durante la prima parte della serata, piena di gente, i locali pieni, famiglie che passeggiano, ragazzi che si divertono; è bello vedere come l’amministrazione, insieme alle altre istituzioni, abbia la volontà di tenere vivo il centro (a differenza di quanto accade nei comuni limitrofi dove ogni tentativo sembra vano), ma non si può fare finta di niente e non ammettere che c’è un problema di sicurezza in città. Non si può, l’indomani mattina, ripulire i cocci dei vetri insieme alla coscienza e sperare che prima o poi non accada l’irreparabile.
Il centro storico si svuota sempre di più: perchè mai i residenti dovrebbero voler abitare in un luogo in cui spaccio e risse sono all’ordine del giorno? Perchè mai gli imprenditori vorrebbero continuare ad investire in un luogo che non percepiscono sicuro? E per quanto lo sforzo delle forze dell’ordine sia evidente, per quanto l’amministrazione cerchi di redigere un piano di recupero e di ascolto, per quanto anche la Chiesa cerchi di non rimanere inerme, è innegabile che tutto ciò non sia sufficiente. Forse il centro storico di Modica non tornerà ad essere quello di un tempo, alle dinamiche che riguardano tutti i centri storici delle città non si sta sottraendo Modica, ma non ci si può arrendere a questo sfacelo e lasciare la parte più bella della città preda di disagio sociale e civile che sfocia in maleducazione e violenza.
da VrSicilia
7 commenti su “Week end tra degrado e violenza nel centro storico di Modica”
Ma che posto è diventato Modica…anche se l’Italia (esclusa qualche realtà regionale) sta andando abbastanza in questa direzione. Menefreghismo, violenza, mancanza di controlli, anarchia, teppismo, ignoranza, tolleranza illimitata, ma soprattutto mancanza o confusione di valori.
Ho 70 anni , non ricordo niente di simile fino agli anni 90 , ma dove andiamo ? Sono le nuove generazioni italiane o c’è dell ‘altro razzismo?
Pare che bisogna tornare al coprifuoco.
Questi bevono ,vomitato e si picchiano ,
La domenica mattina chiedere a quelli dell’Igm cosa trovano le colombe gli danno una mano fortunatamente.
Le forze dell’ordine si fanno I giri in macchina , bastasse che si facessero ogni tanto una passeggiata in via Climaldi e zona San Paolo .
Signora Marroni, è un mix di modicanazzi DOC e d’importazione. Un anno fa mi è capitato di avere una breve conversazione con questi giovini che tiravano pallonate contro i muri nella piazzetta San Niccolò, invitandoli a moderare le loro prodezze calcistiche, tra passanti e turisti, tra cui una donna incinta: uno di loro mi ha riso in faccia.
Erano in sette, puledri di circa 20 anni: ho chiamato la polizia municipale, che è arrivata in cinque minuti. Alla mia richiesta di prendere le generalità dei gentili giovinetti, mi minacciavano di ritorsioni, dopo che gli agenti fossero andati via.
Uno di loro si vantava perfino di essere nipote di un agente della polizia di Modica: chissà quanto sarà priato lo zio.
Pochi giorni dopo incontravo casualmente lo sguardo di uno di questi alfieri della Repubblica, il quale prontamente abbassava lo sguardo: credo di riconoscerlo nella persona che prende a pugni e calci in testa quell’altro a terra.
Molti vedono ma non fanno nulla, preferiscono non rischiare conseguenze: basta chiamare le forze dell’ordine, girare video, denunciare.
Non dico di intervenire direttamente, ma voltarsi dall’altra parte e poi lamentarsi non serve a nulla.
Drugo, purtroppo c’è poco da fare, andare a immischiarsi in queste risse è molto pericoloso e si rischia di mettersi dalla parte del torto, la Polizia Locale purtroppo e decimata, Carabinieri e Polizia di Stato ha molte evidenti difficoltà ad essere pronta se non dopo parecchio tempo, si rischia di essere anche in questo caso dalla parte del torto, allorchè le persone responsabili siano andate via.
I pudditra (e non puledri come lei garbatamente li definisce) sono il frutto dell’educazione delle loro famiglie, e poco si può fare per correggere una educazione impartita malamente.
Perché ci lamentiamo?? Chi ha educato questi ragazzi?? Chi ha cresciuto questi giovani?? E i genitori?? Dove stanno?? Questa è la società, questo crea il troppo buonismo…….!! Andate in quella via la Domenica mattina, o il lunedì mattina…….c’è da vergognarsi. Questo ci meritiamo!!!! Il male che creiamo prima o poi si ritorce su chi l’ha creato, questione di tempo.
Ecco, quello che penso io, e che avevo già scritto, le famiglie.
Occorre sempre vedere l’albero che ha dato il frutto, ma questo vale anche nella politica, l’albero sono i cittadini che eleggono i politici o gli amministratori.