CATANIA – Ricordate il rogo all’aeroporto Vincenzo Bellini–Fontanarossa di Catania del 16 luglio 2023, bene tutto quel caos, tutto quel trambusto lo ha creato, pensate un po’, una multi presa per le utenze elettriche difettosa, presente nel box di un’agenzia di noleggio auto al terminal arrivi, che ha praticamente paralizzato per giorni l’intera Sicilia. Questo quanto emerso dall’avviso di conclusione indagini notificato dalla Procura di Catania a due indagati accusati di incendio colposo. Secondo l’accusa gli indagati hanno “omesso di attivare una procedura organizzativa per la gestione della sicurezza antincendio adeguata alle dimensioni dell’aerostazione in termini di superfici e numero di passeggeri, non prevedendo la presenza necessaria e continuativa di un numero minimo di operatori antincendio che presidiassero ogni zona o maxi-zona dell’aeroporto, tanto che la sera dell’incendio erano presenti in tutto il terminal solo 4 operatori e in tutta la zona arrivi, aperta al pubblico, non era presente, né era previsto che fosse presente, alcun operatore antincendio”. La presenza di personale specializzato, secondo i magistrati, “avrebbe consentito di giungere nell’immediatezza sul posto e spegnere l’incendio”. La procura contesta anche di aver “omesso di fornire” ad una dipendente, presente nel box noleggio al momento dello scoppio dell’incendio, “la necessaria formazione obbligatoria in materia di sicurezza e prevenzione antincendi”, che le avrebbe consentito di fronteggiare prontamente una possibile emergenza. Inoltre, i magistrati contestano anche il falso, perché, nel corso della “procedura per il rilascio del tesserino aeroportuale” per l’accesso a Fontanarossa, sarebbe stato dichiarato “che la dipendente avesse ricevuto l’apposita formazione”.
- 11 Dicembre 2024 -