
“Ma l’assessore Giovanni Gurrieri a che gioco sta giocando? E i consiglieri di maggioranza che hanno firmato il documento congiunto sono capaci di intendere e di volere oppure completamente asserviti al volere del primo cittadino?”. Così il coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia replica a un intervento di alcuni consiglieri che appoggiano il sindaco e che cerca di nascondere il sole con la rete. “Nel documento presentato in aula dal nostro consigliere Rocco Bitetti, frutto delle richieste contenute nella petizione sottoscritta dai cittadini e che ci ha poi portato a presentare un atto di indirizzo definito come pacchetto sicurezza – sottolineano dal coordinamento di FdI Ragusa – non c’è alcun riferimento a ronde. Il punto contestato, piuttosto, è correlato a quello stesso controllo di vicinato generato nel protocollo d’intesa tra Prefettura e Comune del 2017, promosso dall’allora sindaco Federico Piccitto che, se non ricordiamo male, era espressione dei Cinque stelle, stesso movimento di cui faceva parte l’attuale assessore Gurrieri. Ma c’è di più. Il punto è stato fatto proprio dalla Giunta Cassì, quella del primo mandato, a cui ora lo stesso Gurrieri appartiene. Quindi, l’assessore non solo non sapeva da quale parte politica arrivasse, tempo fa, la proposta, ma è caduto nuovamente in errore ritenendo chissà che cosa quando, invece, l’attuale esecutivo aveva dato continuità a quel progetto”.
“Alla luce di quello che abbiamo letto – continua il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Luca Poidomani – ci sorge il sospetto che i consiglieri di maggioranza che hanno dichiarato la loro avversità alla nostra proposta, non abbiano neppure visionato i contenuti dell’atto di indirizzo visto che non c’è alcun riferimento alle famigerate ronde o squadracce che dir si voglia, ma si parla, piuttosto, di controllo di vicinato che si basa su specifici provvedimenti. Insomma, ci sembra che questi consiglieri non siano neppure capaci di intendere quello che leggono e che la loro unica preoccupazione è di calare il capo, per dire sì, al primo cittadino. Come si fa su tematiche così importanti per la città a creare contrapposizione politica? Ce lo chiediamo ancora adesso”