
Interrogati oggi a mezzogiorno dal gip di Ragusa, Eleonora Schininà, presso la casa circondariale, i tre tunisini fermati al termine di un’indagine lampo dei carabinieri in quanto coinvolti a vario titolo nell’assassinio di Mohamed Anwer Debich, connazionale di 21 anni. Ad ucciderlo sabato sera – secondo l’accusa – è stato un tunisino di 22 anni. Dopo una rissa scoppiata, a quanto pare, per problemi legati al mercato della raccolta della plastica dismessa dalla serre. La vittima voleva inserirsi in questo settore già occupato da altri connazionali. I militari dell’Arma hanno recuperato le armi bianche usate nella rissa: coltelli, machete e catene. L’identificazione dei tre fermati, due fratelli di 22 e 25 anni, difesi dall’avvocato Enrico Platania, ed un terzo soggetto 28enne, assistito d’ufficio dall’avvocato Emanuele Guerrieri, è stata possibile grazie alle attività d’indagine condotta dai carabinieri di Ragusa e Santa Croce, concluse con l’esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di tre cittadini tunisini, emesso dal pm Santo Fornasier. In tutto sette gli indagati. Gli altri 4 devono rispondere del reato di rissa, compreso un terzo fratello dei due fermati. La procura conferirà domani alle 11 l’incarico per l’autopsia della vittima al medico legale Giuseppe Ragazzi e alla dottoressa Andrea Maglitto. Il gip si è riservato di decidere sempre domani sulla richiesta di convalida degli arresti.