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“La bella Modica e il dovere di prendersene ………cura”

Tempo di lettura: 3 minuti

Un dipendente della Servizi per Modica  che ha lavorato per molti anni nel servizio idrico e nel settore depurazione,  escluso dall’elenco dei dipendenti della suddetta partecipata da trasferire alla “Società Iblea acque”,  cui i Comuni della provincia hanno delegato la gestione del servizio idrico integrato. Ne vengono trasferiti 29, eccetto uno, il cui nome non è stato inserito nell’elenco trasmesso all’Iblea Acque.

“Perché questo dipendente non è stato inserito? È stata una scelta solo dell’Amministratore della Spm ad escluderlo? O qualcuno ha fatto in modo che, per ragioni che vorremmo conoscere, venisse escluso per punirlo e di cosa? Di non essersi assoggettato alla influenza politica dominante o perché, avendo una propria testa, costituiva un insopportabile fastidio e quindi bisognava scartarlo? È stata una scelta solo della Spm di escluderlo o invece la stesura dell’elenco dei dipendenti da trasferire è avvenuta con il concorso dell’ente-comune in cui hanno prevalso altri fattori sul mero esame burocratico? – si chiede Salvatore Terranova, segretario della Camera del Lavoro -. In questi diversi mesi abbiamo cercato di capire ciò che realmente è successo e abbiano parlato con tutti i soggetti interessati; ci pare che qualcosa di anomalo sia avvenuta, ossia che si è voluto emarginare e quindi danneggiare un dipendente della cui professionalità nessuno dubita. E -purtroppo – è rimasto il solo ad essere stato messo da parte, come un soggetto da evitare. Detto dipendente in questo momento si trova senza occupazione, perché, ritenendosi vittima di una ingiustizia, non ha accettato di essere assunto dalla Gesco; non ha accettato per coerenza, visto che si ritiene al centro di una manovra che lo ha e continua a volerlo mortificare. Noi pensiamo che abbia dato un esempio di dignità, di una dignità che non si piega, che qualcuno, pensando di essere intangibile, non potrà capire”.

La Camera del Lavoro di Modica ha esperito diversi tentativi per sanare il vulnus inferto alla dignità di questo lavoratore, ma gli enti coinvolti hanno chiuso tutti la porta; hanno chiuso la porta anche se la problematica rappresentata era ed è fondata sul diritto acquisito dal dipendente, possedendo lo stesso diritto di altri suoi colleghi che sono transitati all’Iblea Acque. Il Comune riferisce che è la Società Iblea Acque che non vuole, quest’ultima sostiene che il nominativo del dipendente   non è stato inserito nell’elenco che l’ente civico modicano ha trasmesso. “Eppure, il dipendente – aggiunge Terranova – , così come previsto dalla legge, ha trasmesso la domanda sia al Comune che alla Società Iblea acque, entro i tempi previsti.  Ma nessuno lo ha chiamato e lo ha considerato, anzi lo hanno scartato. Perché qualcuno ha voluto che non venisse trasferito alla Società Iblea acque? per fargli capire chi comanda? Per educarlo a capire da che parte sta il potere”?

 

 

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7 commenti su ““La bella Modica e il dovere di prendersene ………cura””

  1. Si vabbe’ ma allora i sindacati a cosa servono se non per difendere i lavoratori? Perché non si può reinserire il dipendente? Si deve allora diffondere la cultura del fatalismo, oppure è meglio che il dipendente si rivolga a un avvocato serio che lo reintegra chiedendo i danni!!!!

  2. Sig.Meno Rosa. A noi non risultano suoi commenti non approvati, tantomeno postati. Lo riscriva, per favore

  3. Iblea €€€€

    Probabilmente è una semplice dimenticanza alla quale si potrebbe porre rimedio celermente

  4. Iblea euro€€€€

    Ma tutti gli impiegati nel settore, che prima venivano pagati dal comune , se le bollette a 110 metri cubi ciascuno, dalle letture dei consumi reali , risulteranno meno , molto meno , dovendosi pagare gli stipendi, come faranno a restituire? O come ricavano il denaro per pagare gli stipendi?

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