
Ho letto il libro Profili di tempo e d’anima di Domenico Pisana, edizione Operaincerta 2024, centellinando le pagine un po’ per volta. La raccolta si compone di due sezioni principali. La prima intitolata Nella dimora dell’inconoscibile, tra Kronos e kairos, la seconda Tra immanenza e trascendenza.
Sebbene la selezione dei testi risponda nelle varie sezioni a criteri filosofici precisi, tutte le poesie sono attraversate dal ricorrere di determinati termini, primo fra tutti la Parola con la P maiuscola, a seguire: tempo, clessidra, speranza, attesa, anima, sogno.
Per chi di noi conosce le vicende personali del Poeta, si riesce a distinguere un prima e un dopo, ma l’afflato lirico è lo stesso, sempre connotato da una profonda fede che si traduce in accettazione dell’esperienza terrena come preparazione al Golgota e alla resurrezione.
Sebbene infatti il poeta evoca con malinconia una fase di sospensione sui letti d’ospedale, sempre prevale il conforto sulla disperazione. Egli sa che questo crepuscolo a cui tutti i mortali vanno incontro, in realtà si tradurrà in una magnifica Alba per tutti coloro che credono in un disegno divino.
Sono tanti i testi che egli dedica alla famiglia, ai nipotini e alla figlia Miriam nel giorno del suo addio al nubilato; in altri componimenti Pisana reclama invece anelito di pace e chiarezza in questi quadri di attualità incerti e confusi. Ci sono riferimenti alle guerre in corso, alla povertà valoriale della società contemporanea, tanto da portarlo a scrivere: “Basta sangue. Basta morte. Che Caino siamo pure noi!”
Eppure in un altro componimento afferma: “non si arrende il cuore alle sirene di morte“.
Ciò sta a testimoniare come il tempo si articoli in riferimento all’anima su piani differenti rispetto allo scorrere cronologico; l’attesa della primavera è metafora di rinascita su più livelli, sia essa guarigione o resurrezione.
Domenico Pisana è nato a Modica, è poeta teologo, giornalista,-scrittore, critico letterario. Ha conseguito il dottorato in teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana dell’Università Lateranense di Roma; nel 2005 ha fondato il Caffè letterario Quasimodo di Modica che opera nella provincia di Ragusa e oltre.
Claudia Piccinno
Docente, poetessa e traduttrice leccese, collaboratrice di varie riviste letterarie a livello internazionale.
1 commento su “La “Parola”, soffio vitale della poesia di Pisana…di Claudia Piccinno”
Mi ha sempre affascinato la relazione tra il tempo come misura o durata o quantità o rapporto tra misure e il tempo come successione e qualità ossia Il tempo psicologico o il tempo interiore che ha una diversa durata a seconda delle costellazioni interiori del sentimento , delle emozioni e quindi delle sensazioni . Essendo un credente ho provato ad immaginare il tempo al di là del tempo
, ma è difficile concepire l ‘essere al di fuori del tempo , ancora di più l ‘esistere . Si può ragionevolmente credere che l ‘anima sia al di fuori del tempo o in un tempo sublimato . Forse la mente è inconsapevole degli aneliti dell anima, forse la mente contemplando l ‘anima potrebbe rispondere a molti perché , non c’è chi non veda analizzando il tempo un compenetrarsi di finito nell ‘infinito e viceversa, che solo la poesia e un grande poeta possono aiutare a farci scoprire. Ma non c’e un audio libro ? Così potrei ascoltarlo nelle mie lunghissime passeggiate estive lungo il quartiere costa , un volta ricercando un tizio adesso meditando e forse cercando me stesso , sono alto , anziano e con gli occhiali scuri , per chi volesse fornire informazioni.