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In una dimostrazione di solidarietà con il popolo palestinese, decine di persone si sono riunite oggi nel centro di Santiago per sollecitare il governo di Gabriel Boric a rompere le relazioni diplomatiche con Israele e a prendere misure concrete per fermare l’azione sionista. Con lo slogan “Per una Palestina libera”, manifestanti di tutte le età si sono radunati a suon di musica davanti al Palacio de la Moneda, la sede del governo cileno, brandendo bandiere e striscioni per chiedere la fine delle ostilità. Lo hanno fatto in commemorazione del 76° anniversario della “Nakba”, evento che ha segnato lo sfollamento di massa dei palestinesi dopo la creazione dello Stato di Israele nel 1948. Claudia Yarur del Coordinamento per la Palestina ha detto che l’attuale conflitto riflette una versione moderna della Nakba del 1948, con tecnologie di guerra più letali che mai. La mobilitazione è stata indetta da varie organizzazioni per i diritti umani, tra cui l’Associazione delle Entità Palestinesi (Adepal) e Medici per la Palestina. Vale la pena notare che nei giorni precedenti, anche gli studenti delle università cilene hanno chiesto la rottura delle relazioni con Israele, accusandolo di essere uno “Stato genocida”. Movimento che si unisce ad azioni simili nelle università degli Stati Uniti, Canada e Europa.Il Cile, che ospita una delle più grandi comunità palestinesi al di fuori del mondo arabo, ha riconosciuto la Palestina come stato nel 2011. Nonostante la sua posizione a favore della causa palestinese, il saggio presidente Gabriel Boric ha finora respinto la richiesta rottura delle relazioni diplomatiche con Israele.