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Case popolari Pozzallo. “Non ce ne andremo neanche con le bombe”

Tempo di lettura: 2 minuti

“Da qui non ce ne andiamo neanche con le bombe. Vogliono la guerra e la guerra avranno”. Rabbia e disperazione accomunano le 48 famiglie che si sono viste recapitare l’avviso di sfratto da parte della Prefettura di Ragusa per i lotti 12, 13 e 14 di piazzale Italia. Fra sabato e domenica, alcuni residenti hanno esposto i primi striscioni sui davanzali. “Più umanità” si legge in un lenzuolo. E ancora: “E’ un incubo!”, “Noi non usciamo”, e ancora oltre “Non siamo mobili da spostare, siamo persone”. Questi i primi “messaggi” che alcuni residenti hanno voluto manifestare in barba a quelle che sono le direttive che impone loro di lasciare l’alloggio negli ultimi giorni di aprile. Ieri si vociferava, a piazzale Italia, anche di una richiesta di tempo per scongiurare lo sgombero, da quanto si apprende, ma i margini per avere una proroga sembrano essere davvero minimi.
Nelle 48 abitazioni vi sono storie di varia umanità, come alcuni che hanno comprato l’alloggio dopo anni di sacrifici, gente che vive con aiuti dello Stato perché senza lavoro e vivono di piccoli lavori, molte delle volte in maniera occasionale e senza alcuna tutela, persone malate che hanno solo quell’unico bene, la casa, a loro volta “vittime” della cattiva politica e della burocrazia. E, a quanto pare, non è solo un problema di staticità dei palazzi.
“Abbiamo “urlato” da anni – dicono un gruppetto di persone assiepate ai piedi del palazzone – la mancanza di controlli quando vedevamo più volte i nostri palazzi sbriciolarsi. Non sappiamo se sia vera la storia dei fondi distratti per la riqualificazione dei tre lotti a vantaggio dei palazzi Iacp del Comune di Scicli, vero è che abbiamo lottato per i nostri diritti, salvo poi accorgersi che nessuno veniva a controllare lo stato delle cose in periferia. Avevamo chiesto anche un po’ di illuminazione ma ci sono alcuni pali senza la lampadina da tre o quattro anni. Abbiamo anche paura di uscire la sera, è degrado assoluto. Si vede raramente una pattuglia dei vigili urbani o dei Carabinieri che passa la sera. La domenica, alle prime luci dell’alba, vengono a scaricare l’immondizia nel nostro piazzale. Avevamo chiesto una telecamera per stanare i colpevoli. Niente. Completamente abbandonati”.
E sulla data fatidica dello sgombero, tutti hanno le idee chiare. “Non solo non faremo passare nessuno – rincarano la dose alcuni residenti – ma abbiamo già l’appoggio di molte persone che non abitano questi palazzi, i quali verranno a formare un foltissimo cordone umano per non far passare nessuno. Possono venire coi carri armati, dovranno passare sui nostri cadaveri. Venga il signor prefetto di Ragusa, che ha ordinato lo sgombero, a cercare una abitazione nel giro di dieci giorni. Ma siamo diventati matti? Da qui non si muove nessuno”.
Neanche il fatto che la Regione Sicilia possa contribuire con spese proprie a sistemare gli inquilini dei lotti sembra essere una scelta caldeggiata. “Noi abbiamo già la nostra casa – dicono – Non c’è bisogno di altre abitazioni. Non ci fidiamo di nessuno”.
Insomma, la protesta sembra essere iniziata solo adesso. Altri striscioni saranno appesi nei prossimi giorni per protestare contro questa decisione, qualcuno parla anche di sciopero della fame da mettere in atto se, entro due o tre giorni, non arriveranno notizie positive. L’unica cosa certa è che sarà sicuramente una settimana difficile per le 48 famiglie “sfrattate” dai loro alloggi.

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8 commenti su “Case popolari Pozzallo. “Non ce ne andremo neanche con le bombe””

  1. Questo succede quando lo Stato è assente. La legalità si impone all’ inizio! Ormai è troppo tardi. Chi occupa abusivamente deve essere buttato fuori subito. La casa non è un diritto, si costruisce con tanti sacrifici. Questa è la mia personale opinione. Ma finirà a tarallucci e vino, proroghe ecc ecc La legalità in questa nazione è morta da tanto tempo ormai.

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  2. Se ho capito bene non sono abusivi .
    Devono lasciare gli immobili per sicurezza.
    Boh chi di dovere cosa fa??
    700 mila euro per una piazzetta si trovano, per garantire un tetto a tante famiglie, non si muove nessuno, e poi ordinano di lasciare l’immobile immediatamente, ma quando la finiremo con
    centinaia di enti che non sono coordinati e servono solo per imboscare la sotto politica, che bruciano milioni e milioni di euro, e poi per un’invalido non si possono spendere più di 290 euro al mese,
    Che tristezza, che pena.

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  3. Il Prefetto faccia un giro anche a modica e ne chieda conto al Comune, del rischio ambiente e incolumità pubblica di alcuni palazzi, fatiscenti per incuria e disinteresse del patrimonio pubblico. Anziché sperperare risorse economiche in piazzette inutili , che si desse sicurezza infrastrutturale a tutte quelle realtà abitative che sono in pericolo ambientale e di protezione civile. Il Prefetto faccia anche un passaggio sul ponte, cosiddetto nuovo, di Mi-pa e al giornalista d’inchiesta, faccia una panoramica di tanta indecenza e indecoro.

  4. le case popolari Ina degli anni ’50 a Modica quartiere Dente (o d’Oriente) strutturalmente intatte, persino l’intonaco è ancora lì dopo 70 anni.
    Progettate forse da semplici e bravi geometri, costruite come si deve con materiali edili veri.
    Zona 167 di Modica e Pozzallo, palazzine brutte, mal progettate (chissà chi erano gli ingegneri) e peggio costruite, mai manutenute (quelle di Pozzallo).
    Certo un bel problema ricollocare per uno due anni tante famiglie, per il tempo necessario a demolire e ricostruire con criteri antisismici e sostenibili (sarebbe inutile mettere una pezza a strutture a rischio crollo).
    Ma se non si utilizzano i fondi PNRR per fare queste cose, per quali allora?

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  5. Una volta gli appaltatori erano più seri , i muratori più bravi , e chi collaudava era onesto.
    Oggi se sei così, si fissa.
    E que fissa si stapi a casa .

  6. Chi ha deciso come spendere i fondi PNRR, non aveva la minima idea delle reali necessità, in particolare al sud, ma ormai è acqua passata, vedremo scadere giornalmente tutto e perdere quei finanziamenti senza aver di fatto migliorato niente, speriamo almeno in quei pochi milioni che si stanno spendendo per la sanità, ma la vedo male per la solita consueta disorganizzazione.
    Destino di un paese scadente con cittadini scadenti ed una classe dirigente e politica naturalmente e di conseguenza scadente.
    Buona festa della liberazione a tutti

  7. Se vogliono demolire per poi ricostruire, campa asino! Lo sfratto immediato doveva essere condizionato alla fornitura immediata di altri alloggi , come sembra sarà fatto da un altro articolo.

  8. @GINO
    Ne è sicuro che le case sono occupate abusivamente, le case sono state assegnate dall’ente preposto, poi come siano state costruite, non riguarda me giudicare, ma sulla manutenzione mai fatta è una storia lunga, visto che sicuramente sia io che lei ed altri abbiamo versato dei soldi a questi enti. la cosa che lascia rabbrividire è il fatto che oggi 48 famiglie si trovano senza un tetto sulla testa, ed anche stavolta sia l’ente preposto che la regione e i nostri amministratori regionali siano freddi ed assenti alla questione, è vero diamo tutte le forze alla candidatura di X e Y alle europee, poi quando si ricandidano si ricordano de tour per la Sicilia, ma come pretendiamo di andare avanti con queste amministrazioni che pensano solo alle taste proprie del resto il motto Mors tua vita mea è il must di questi signori, VERGOGNATEVI!!!!

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