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Blitz delle forze di polizia ecuadoriane all’ambasciata messicana a Quito, perpetrata nottetempo, che ha portato al rapimento dell’ex vicepresidente Jorge Glas, che aveva ottenuto asilo politico. L’invasione è stata condannata fermamente da buona parte degli stati latinoamericani. Il presidente colombiano Gustavo Petro ha dichiarato oggi che l’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) e la Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC) devono incontrarsi “urgentemente” per esaminare la rottura della Convenzione di Vienna da parte di uno Stato membro. Il presidente ha annunciato che la Colombia promuoverà un’azione affinché la Commissione interamericana per i diritti umani (IACHR) emetta “misure precauzionali” a favore di Jorge Glas, il cui diritto di asilo è stato violato in modo barbaro. “La Convenzione di Vienna e la sovranità del Messico in Ecuador sono state infrante. “Insisto ancora una volta sul fatto che l’America Latina e i Caraibi, qualunque siano le costruzioni sociali e politiche di ciascun paese, devono mantenere vivi i precetti del diritto internazionale in mezzo alla barbarie che avanza nel mondo e al patto democratico all’interno del continente”. Gli fa eco Il presidente della Bolivia, Luis Arce: “Lo Stato Plurinazionale della Bolivia, rispettoso delle norme che regolano le relazioni diplomatiche, condanna fermamente l’irruzione della polizia ecuadoriana nell’Ambasciata degli Stati Uniti Messicani nella Repubblica dell’Ecuador, un evento che non ha precedenti nella storia del diritto internazionale”. In una dichiarazione, il presidente ha dichiarato essere questo “ un atto grave e inaccettabile che minaccia la sovranità messicana e trasgredisce i principi stabiliti nella Convenzione di Montevideo sull’asilo politico e nella Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche. Arce ha ricordato che l’articolo 22, paragrafo I, recita: “I locali della missione sono inviolabili. Gli agenti dello Stato ricevente non possono entrarvi senza il consenso del capo missione”. Anche la Repubblica Bolivariana del Venezuela, “esprime il suo più energico rifiuto circa gli eventi perpetrati nella notte del 5 aprile 2024 presso la sede della Missione Diplomatica degli Stati Uniti del Messico dagli Organi di Sicurezza del Governo dell’Ecuador, in cui hanno fatto irruzione illegalmente e catturato l’ex vicepresidente, Jorge Glas, al quale il governo messicano aveva concesso asilo politico, a seguito dell’atroce persecuzione di cui è stato vittima”. Assoluta solidarietà è stata trasmessa dal presidente Nicolas Maduro al presidente Andrés Manuel López Obrador di fronte a questo atto di barbarie che viola tutti i principi del diritto internazionale”. Lo stesso Pabel Muñoz, sindaco della capitale Quito, ha considerato l’irruzione nella missione diplomatica messicana “inaccettabile; una vergogna globale”. Quello che è appena successo all’ambasciata messicana genera una situazione complessa per l’Ecuador di fronte al sistema e al diritto internazionale”, ha detto il primo cittadino”.