
Fissata per domani alle 9,30 l’udienza di convalida per il guineano di 22 anni, irregolare sul territorio nazionale, accusato di avere tentato il sequestro di un neonato di tre mesi a Ragusa. Il giovane comparirà davanti al Gip, Ivano Infarinato. Allo stato è rinchiuso in isolamento all’interno della casa circondariale di Ragusa, dopo essere stato arrestato dai carabinieri nella mattinata di lunedì in flagranza di reato per il tentato sequestro del bambino. Il pubblico Ministero, Ottavia Polipo, ha chiesto la convalida dell’arresto. Da quanto emerso ha distrutto i verbali redatti dai militari dell’Arma che tempestivamente sono arrivati sul posto. Ieri mattina l’arrestato non ha voluto parlare nemmeno con l’avvocato difensore Giovanni Mangione che era andato a trovarlo in carcere in vista dell’interrogatorio. Ad allertare i carabinieri è stata la segnalazione al 112 fatta da alcuni testimoni, che avevano riferito che un extracomunitario stava cercando di sottrarre un minore ad una donna nei pressi del locale centro vaccinale, i militari hanno notato subito la presenza di una donna in lacrime, una trentenne di origine albanese, che teneva in grembo un neonato di appena tre mesi. Insieme a lei il marito ed un’altra figlia di tre anni, mentre poco distante c’era l’extracomunitario tenuto lontano dalla stessa dai presenti.
3 commenti su “Ragusa. Tentato sequestro del neonato. Nuovi particolari”
Capace di intendere e di volere e possibilmente in possesso di laurea???
Irregolare? Bene!! Visto che i nostri attori da circo non riescono a mantenere la tanto recitata LEGALITÀ in questo paese, adesso dovrebbero pagare di tasca propria la permanenza all’ Hotel carcerario a questa “risorsa” bol–driniana. Comprese le spese per rimandarlo nel suo paese. Invece per la loro inadeguatezza, sperperiamo denaro pubblico per mantenere questa “risorsa” all’ Hotel. Provate a fare questo nel suo paese di provenienza, vedrete poi che bel Hotel vi aspetta. E come vi daranno un avvocato per difendervi. Inadeguati che dovrebbero cercarsi un lavoro, invece di stare a TEATRO a Roma.
L’apostolico ha anche impedito che si potessero tenere a Pozzalo, in attesa di indagini su signori arrivati in Italia in maniera illegale,