
Parte una petizione-diffida per il riconoscimento del diritto ai ” Buoni Pasto” per il personale della scuola che svolge oltre 6 ore di lavoro giornaliero, analogamente a tutto il personale dei comparti del pubblico impiego, con esclusione del comparto scuola, in cui, in particolare, il personale ATA svolge 36 ore settimanali ripartite in cinque giorni settimanali oltre al lavoro aggiuntivo per il miglioramento dell’offerta formativa.
“Tale diritto – dicono spiega l’avv. Antonino Di Giacomo – è riconosciuto al personale dipendente da tutte le amministrazioni Statali ed Enti Istituzionali e non. La petizione nasce, altresì, a seguito del consolidato orientamento giurisprudenziale della Corte di Cassazione Ordinanza della Cassazione Civile n. 32213/2022 del 31 ottobre 2022, che ha ribadito il diritto ai buoni pasto per i dipendenti che svolgono turni superiori alle sei ore.
Tale principio, già espresso nelle sentenze della Cassazione N. 31117 del 28/11/2019 e N. 22985 del 21/10/2020 e confermato dalla Corte di cassazione N. 23255 del 31/07/2023 e può costituire un fondamentale punto di riferimento anche per il riconoscimento di tale diritto nel comparto scuola.
Tuttavia, il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i lavoratori della Scuola non contempla il diritto al pasto garantito, contrariamente ai CCNL degli altri comparti, generando così una disparità di trattamento rispetto ad altre realtà lavorative e violazione del principio di imparzialità e correttezza, come evidenziato anche dalla prassi nelle Università dipendenti dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e dalla Provincia Autonoma di Trento e Bolzano che riconosce il buono pasto al personale docente ed ATA già dal01/01/2021”.