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Numerose fasce di lavoratori nel Ragusano colpite dal caro prezzi

Carasi (Ust Cisl Rg Sr): “Nel giro di due anni molte situazioni di scompenso”
Tempo di lettura: 2 minuti

“La corsa dell’inflazione, ancorché rallentata in queste ultime settimane, ha determinato uno sconquasso, nelle categorie più deboli, soprattutto nelle famiglie monoreddito. Il caro carrello è diventato un problema molto serio per alcune fasce di persone di cui riteniamo che, personalmente, il sistema sociale del nostro territorio debba farsi carico. E, in questo senso, il sindacato non può rimanere a guardare, dopo avere intercettato in maniera pressante le esigenze di alcuni tra questi lavoratori”. Lo dice la segretaria dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, a proposito delle problematiche che continuano a insistere nell’area iblea proprio alla luce delle condizioni economiche che, nel giro di due anni, a fronte dei salari rimasti praticamente immutati, sono profondamente cambiate, ingenerando pesanti situazioni di scompenso. “Il carrello della spesa e dei beni primari resta ancora molto alto per le famiglie, per lavoratori e pensionati – sottolinea ancora Carasi – così come la crescita del nostro territorio risulta essere molto debole e piena di incognite. La Cisl non ha dubbi. Occorre favorire lo sviluppo, sostenere in modo condiviso il cammino delle riforme e, soprattutto, mettere in campo maggiori investimenti pubblici e privati, migliorare la produttività, sostenere la partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili dell’impresa. Lo andiamo predicando da tempo. E’ indispensabile un nuovo patto sociale per la qualità e stabilità del lavoro, per aumentare salari e pensioni attraverso il taglio corposo delle tasse, per rinnovare subito tutti i contratti. I dati sull’aumento impercettibile della occupazione in questo ultimo anno nella provincia di Ragusa sono certamente un segnale positivo ma vanno migliorati per giovani e donne sperando che possano esserci potenti investimenti su politiche attive, formazione e nuove competenze”.

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2 commenti su “Numerose fasce di lavoratori nel Ragusano colpite dal caro prezzi”

  1. Proclami,Parole ecc..ecc…ecc. .questo è quello cha ormai da anni ,,”andate predicando…..” null’altro…..ma voi tra legge TREU ..Patronati ecc,….. siete apposto su tutto spero tanto anche la vostra coscienza sia apposto SPERIAMO!

  2. Al dipendente non interessa niente dell’azienda in cui lavora .
    Gli interessa che gli venga dato un lavoro e il salario a fine mese e tutti gli orpelli che comunisti e sindacati sono riusciti a far avere al dipendente,
    Orpelli appioppati sulle spalle dell’azienda
    Quindi parlare di far partecipare il dipendente alla gestione e alla divisione degli utili è pura utopia .
    Il dipendente è nato dipendente e non vuole fare altro , e non vuole sapere altro .
    Il sindacato ha impedito lo sviluppo del lavoro in Italia.
    È questo il motivo per cui nessuna azienda straniera vuole investire in Italia
    E le poche che ci sono se vanno via.
    Tra burocrazia lumaca .
    Tra il costo del lavoro
    Tra le tasse sul lavoro
    E poi tutti i privilegi di cui godono i dipendenti in Italia , adesso vogliono anche 6 mesi di paternità.
    Si continuate a mettere privilegi vedrete quanto lavoro si svilupperà.
    E poi i governi devono varare misure a favore dell’aziende per invogliare le assunzioni,
    Ed ecco che si è formato un casino rapporti di lavoro di mille tipi
    Può capitare che un’azienda ha dipendenti che gli costano poco grazie a incentivi statali.
    Un ‘altra azienda che non assume ha dipendente che gli costano il top .
    Così non si ha una concorrenza leale.

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