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La CGIL Ragusa: “La sanità è in una situazione critica”

Tempo di lettura: 2 minuti

“Mentre a Palermo si susseguono le riunioni nelle sedi istituzionali e, probabilmente, anche altrove  per trovare la quadratura del cerchio  rispetto alle nomine dei nuovi manager; in Italia, in questa Regione e nella nostra Provincia la Sanità Pubblica e anche quella Convenzionata si dibattono in una situazione tanto critica quanto voluta da decenni di politiche sbagliate”. Lo dicono in un lungo documento i segretari  di FP-CGIL Ragusa,  FP-CGIL Sanità  e Dipartimento Sanità,  Nunzio Fernandez,  Anna Lombardo  e  Duilio Assennato, secondo cui chiunque verrà nominato Direttore Generale in ciascuna delle ASP regionali troverà una poltrona scomoda, seppur ben remunerata. “È probabile – rilevano  -che i Direttori si troveranno a dover gestire qualcosa molto vicino al nulla, non per catastrofismo gratuito ma per i tanti segnali, forse insignificanti agli occhi dei non addetti, che rappresentano gli ultimi bagliori di quello che fu uno dei migliori Servizi Sanitari. Da utente io aspetterei un attimo prima di ripetere ad alta voce quello che si sussurra: “tanto pubblico o privato l’assistenza sanitaria ci è dovuta e la otterremo” – per continuare – “ci saranno le assicurazioni, ci saranno i privati che finalmente faranno lavorare quegli scansafatiche dei dipendenti pubblici”.  Non saranno le assicurazioni a curarci ma il Personale Sanitario che, a quanto pare scarseggia e se il Servizio Pubblico muore, finirà definitamente l’universalità delle cure: chi può pagherà i premi assicurativi, gli altri no”.

I tre sindacalisti continuano: “I non addetti, nella generalità dei casi, sconoscono i costi del più banale degli interventi chirurgici che si aggira fra degenza, intervento e convalescenza intorno a svariate migliaia di Euro. E pochi sanno che il costo di una terapia salvavita può aggirarsi intorno a mille, due mila, cinque mila Euro e anche oltre per singola seduta.

Le assicurazioni, ammesso che il Personale Sanitario sia bastevole a garantire la continuità del Servizio, riusciranno a coprire le spese degli assistiti? Oppure alla prima criticità: patologie tumorali, vascolari, croniche, ecc. daranno il ben servito ai “clienti”?

Di contro, che senso ha, in una situazione critica come quella attuale lesinare le risorse al personale strutturato che dovrebbe essere trattato con i guanti gialli delle Aziende Pubbliche visto il risicato numero, per poi spendere molto di più reclutando i cosiddetti “medici gettonisti” tramite le cooperative?

Personalmente ritengo che potrebbe configurarsi anche il danno erariale, perché aldilà dei diversi capitoli di bilancio degli Enti, le spese per il personale o per i “servizi” (cooperative, appalti, ecc.)  vengono comunque finanziate da denaro pubblico.

Gli spunti esposti sono le considerazioni di un cittadino qualunque non avvezzo a studi giuridici e quindi poco qualificato, che comunque di fronte alla quantità di dimissioni di Personale Sanitario che investe anche l’ASP di Ragusa capisce che non c’è da stare allegri. Chi si rivolge ad uno dei Pronto Soccorso provinciali non sa e se mi posso permettere, non vuole sapere da quante ore lavora il medico che lo sta visitando o l’infermiere che ha registrato i suoi parametri vitali, sconosce quanti ausiliari sono in servizio per accompagnarlo in radiologia o nel reparto di ricovero, non sa e non ha interesse a conoscere i motivi che hanno portato alla riduzione dei posti letto nei reparti tanto da non coprire il numero di ricoveri e trova molto scomode le barelle che spesso l’accolgono per ore e forse giorni nel limbo creato fra P.S. e Reparti, in attesa di essere ricoverato.

I Manager, ammesso che non lo sappiano già – concludono – , non possono più far finta di non sapere ciò che li aspetta, in queste ore medici, vincitori di concorso, assunti da qualche mese stanno seriamente vagliando la decisione di dimettersi, insieme ad altri che dopo anni di lampante sfruttamento in corsia non ne possono più e a ruota si licenzieranno a giorni. Giorni non mesi”.

 

Il Segretario Generale                         La Segretaria Provinciale                     Il Coordinatore Provinciale

FP-CGIL Ragusa                                               FP-CGIL Sanità                          Dipartimento Sanità FP-CGIL

Nunzio Fernandez                                         Anna Lombardo                                             Duilio Assennato

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5 commenti su “La CGIL Ragusa: “La sanità è in una situazione critica””

  1. Salvatore Rando

    Disamina commovente, viene da dire tutto questo è accaduto di recente o forse sono stati disattenti negli anni a fronte dei tagli di risorse, chiusure di piccoli ospedali, numero chiuso nelle università, lunghe liste di attesa, tagli di posti letto, carenza di personale, convenzioni con il privato a spese del SSN, Pronto soccorso da incubi in concorrenza con il terzo mondo. La politica da anni ha deciso di smantellare il SSN a favore del modello lombardo scopiazzato da tutte le Regioni italiani e gli effetti si sono visti, Formigoni condannato, SSN non in grado di gestire il Covid, mancanza di mascherine, terapie intensive e sub intensive, mancanza di apparecchiature polmonari e i sindacati nel tempo cosa hanno fatto per bloccare il ridimensionamento del SSN? Nulla. Abbiamo provato il 7 Ottobre del 2023 a Roma, una manifestazione organizzata dalla CGIL molto partecipata, se ne è parlato per qualche giorno e poi è calato il silenzio. I francesi per difendere i propri diritti protestano tutte le settimane fino al raggiungimento degli obiettivi, da noi basta una qualche sceneggiata per emettersi la coscienza a posto. A fine anno assistiamo a passerelle dei manager e suoi staff, per dire che è tutto a posto, tanti progetti, tanti faremo, sono alla ricerca spasmodica di abbattere le lunghe liste di attesa a parole, qualcuno di questi signori profumatamente pagati, si è mai recato negli ospedali, parlare con i pazienti, con i familiari, al Pronto soccorso a vedere i bivacchi barellati in attesa di qualcuno per ore ore? qualcuno si sofferma sul vitto, sugli approvigionamenti, biancheria, sulle esternalizzazioni? Eppure i manager sono profumatamente pagati e in più al raggiungimento di obiettivi a danno dei servizi percepiscono gli incentivi. Ricordo anni fa, i risparmi all’Asp di Ragusa sono stati restituiti alla Regione, invece di incentivare e potenziare i servizi. Altra disattenzione, a Modica doveva essere pronta la nuova Rianimazione al piano terra, con i fondi per il Covid, doveva essere consegnata a dicembre del 2021 siamo nel 2024 e non si sa nulla. Serve continuare. Fino a quando non scende in piazza la gente a difendere con e unghie e con i denti il SSN, che già oggi più di quattro milioni di italiani non si curano per carenza di risorse, soggetti ad aumentare a dismisura, il SSN sarà destinato ai privati naturalmente per chi ha soldi i problemi non esistono. Avevamo un SSN invidiatoci da tutto il mondo, la politica ha deciso di smantellarlo e i sindacati quando si svegliaranno sarà troppo tardi.

  2. Nessuno che parla degli enormi sprechi , dei costi esagerati per qualsiasi cosa ,in questo non guarda nessuno perché ci Mangiano tutti Sindacati patroni di tutto, carriere che vanno avanti se sei nel sindacato giusto ,
    Personale imboscato che non fa niente,
    Dove non c’è niente da fare sono in tanti ,
    Al pronto soccorso sono pochissimi.
    I sindacati parlano solo quando prevedono che le loro prebende possono diminuire.
    Parlare di tagli è cosa semplice tanto la gente che ne sa ,
    Fate lavorare al pronto soccorso i vostri iscritti visto che ci tenete tanto , controllate se una siringa si paga 5 volte tanto il costo di mercato , i medici giovani che danno le dimissioni, ???? bene che ben vengano i medici africani,
    Quando l’assurdo numero chiuso è stato inserito dove stavano i sindacati??
    Stipendi bassi ???
    Ma perché non li confrontati con gli stipendi di tutti gli altri italiani??
    Non ho mai visto un medico povero neanche i più lavativi .
    COME SEMPRE INVECE DI COLLABORARE AL MIGLIORAMENTO,, È MEGLIO FARE I MASANIELLI DI TURNO .

  3. I sindacati senza gli iscritti della pubblica amministrazione si sarebbero già estinti da tempo .

  4. Un bel concetto di democrazia per Amo Modica, vedo che non sopporta i sindacati, certo che comprendere certi meccanismi della politica e del mondo del lavoro non è per persone “semplici”. Pazienza

  5. Anonimus che c’entra la Democrazia???
    E tutto il sistema dei sindacati che ha abolito la Meritocrazia
    Senza Meritocrazia si va avanti come nelle Dittature .
    Democrazia è Meritocrazia.
    Capisco bene caro anonimus che tutto questo non va bene per: raccomandati ,scansafatiche,facchini, lavativi, nati stanchi , e neanche per il sindacato che perderebbe il Gripp sulla gestione del lavoro e del potere nel Pubblico!

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