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Rapporto rifiuti urbani Ispra 2023 in provincia di Ragusa

Diminuiscono i rifiuti prodotti, migliora la quantità della raccolta differenziata, ma continua a rimanere scadente la qualità dei materiali
Tempo di lettura: 2 minuti

Oltre due punti percentuali di raccolta differenziata in più rispetto al 2021 ( 68,08% ), 3.710 tonnellate di rifiuti in meno prodotti ( – 2,72% ) e due comuni Rifiuti Free con meno di 75 kg/ab/anno di rifiuti indifferenziati ( Acate e Monterosso Almo ). Questo è il quadro positivo della gestione 2022 dei rifiuti in provincia di Ragusa. Aumentano anche i comuni che superano l’80% di RD che passano da uno a due ( Monterosso Almo e Acate i cui progetti sono stati elaborati dalla SRR ) e quelli che superano il 70% di RD che passano da 3 a 4 ( Ragusa, Giarratana, Comiso e Chiaramonte Gulfi ). Da segnalare anche che tutti i comuni, tranne Scicli, superano il 65% di RD come previsto dalla normativa. Sono solo quattro invece i comuni ( Ispica, Pozzallo, Scicli e Vittoria ) che si collocano sotto il dato provinciale. Incoraggiante il fatto che salgono da 4 a 8 i comuni che producono meno di 400 kg/abitante/anno. In chiaroscuro invece i risultati di RD del 2022 rispetto al 2021 : sette comuni hanno migliorato i risultati rispetto all’anno precedente mentre in cinque mostrano un arretramento ( Chiaramonte Gulfi, Ispica, Pozzallo, Santa Croce Camerina e Vittoria ). Grazie a questi risultati, forse, la provincia di Ragusa sembrerebbe aver raggiunto l’obiettivo di riciclaggio e recupero dei rifiuti urbani previsto dalla direttiva europea 2018/851 che è stato fissato al 55% per il 2025 e che è l’unico parametro che misura realmente l’economia circolare. La stessa Regione Siciliana nel rapporto Ambientale per l’Aggiornamento del Piano Rifiuti Regionale riconosce che l’indice RD non è più rappresentativo e che bisogna ormai fare riferimento al recupero di materia come previsto dall’UE visto che il parametro RD non misura l’elevata quantità di scarti di selezione. Purtroppo il dato dello scarto di selezione della RD della provincia di Ragusa non si discosta molto da quello stimato su base regionale. Infatti lo scarto della frazione umida ( FORSU ) per il 2022 è del 32%, mentre per il rifiuto secco ci si può basare solo su stime in quanto i dati che Legambiente ha ottenuto dalla SRR e dai comuni sugli scarti della raccolta differenziata degli imballaggi e degli ingombranti o mancano o sono insufficienti. Addirittura alcuni comuni, e tra questi il comune capoluogo, non hanno risposto alla richiesta di accesso agli atti. Se le stime effettuate si avvicinano alla realtà, circa il 20% del rifiuto raccolto in modo differenziato in provincia ritorna in discarica o finisce negli inceneritori del nord Italia con un costo per i cittadini intorno ai due milioni di euro l’anno. Ciò in massima parte è dovuto alla quasi assenza della comunicazione ambientale di origine locale rivolta ai cittadini su come effettuare una corretta raccolta differenziata. Se l’attività di comunicazione, come prevedeva la legge 9/2010, fosse stata affidata alla SRR avremmo avuto risultati sicuramente migliori. E’ stata la parcellizzazione degli appalti, dovuta alla sciagurata legge regionale n. 3 del 2013 che ha creato gli ARO, la causa del mancato raggiungimento di obiettivi che sarebbero stati a portata della provincia di Ragusa. Considerato che con il 2024 si apre una stagione di nuove gare di appalto per la gestione dei rifiuti, la prima città è Ragusa, sarebbe opportuno ritornare a quanto previsto dalla legge regionale 9/2010 che individua nella SRR il soggetto che provvede all’espletamento delle procedure per l’individuazione del gestore del servizio integrato di gestione dei rifiuti, che attua l’attività di informazione e sensibilizzazione degli utenti funzionali ai tipi di raccolta attivati, che introduce azioni e strumenti incentivanti o penalizzanti finalizzati a contenere e ridurre la quantità di rifiuti prodotti o la loro pericolosità insieme a campagne informative e di sensibilizzazione per l’adozione di comportamenti tali da favorire la prevenzione e la riduzione dei rifiuti. Si potrebbe pensare ad una gara unica suddivisa in lotti da circa 100.000 abitanti ciascuno, visto che l’Indagine conoscitiva sul mercato della gestione dei rifiuti solidi urbani dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato del 2016 ha individuato nell’intervallo 30.000-100.000 abitanti le condizioni ottimali per l’economicità del servizio. Ogni comune entrerebbe all’interno del nuovo appalto man mano che arrivano alla scadenza gli appalti esistenti e verrebbero stipulati tanti contratti quanti sono i comuni in modo che eventuali problemi, come i ritardi nei pagamenti, che potrebbero sorgere tra il gestore e uno dei comuni non blocchi il servizio negli altri. In questo modo avrebbero da guadagnarci tutti, ma soprattutto i comuni sotto i 30.000 abitanti. Appare strano che per il ciclo integrato dell’acqua è stata costituita una unica società pubblica, mentre per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti si continua ancora ad operare in ordine sparso con sprechi e diseconomie di scala che mantengono alta la tassa rifiuti.

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6 commenti su “Rapporto rifiuti urbani Ispra 2023 in provincia di Ragusa”

  1. MODICA E’ SCOMPARSA? TUTTI I COMUNI CITATI IN QUESTA RELAZIONE ECCETTO MODICA ! CHISSA’ PERCHE’…FORSE PERCHE’ I DATI DELLA DIFFERENZIATA ED IN GENERALE DEL CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI SONO TALMENTE POSITIVAMENTE ALTI CHE MODICA E’ STATA SPOSTATA NELLE PROVINCE VENETE?

  2. @ Meno R.;
    Su Modica silenzio!
    Viceversa potrebbero venire meno i requisiti per qualche colorata bandiera a Palazxo S.Domenico..
    Chi ha redatto il dossier, è stato attento a non contraddire i risultati..

  3. Post “Redazionali” in prima pagina per settimane e settimane evidentemente molto graditi alla Redazione e post che vengono relegati in ultima pagina dopo poche ore dalla pubblicazione probabilmente perchè poco graditi alla Redazione sarà sicuramente questo il significato dello slogan “L’Informazione che fa la differenza”!

  4. Giuseppe Iemmolo

    Chiedo per mio cuggino: la sera del 28 dicembre 2023 si è tenuto un consiglio comunale pubblico a modica con diversi punti all’ordine del giorno???
    Non si è saputo nulla

  5. @ P.Iemmolo;
    Questa amministrazione in continuità con le precedenti non vuole fare circolare notizie..
    Non si deve sapere cosa si discute nei consigli comunali..e dire che È un Diritto/Dovere dei cittadini essere informati dell’operato delle amministrazioni..
    La loro “politica” e “cosa loro”, ed i cittadini meno sanno meglio è…
    Con l’avvento di Abbate, l’informazione è “controllata”, come nei regimi totalitari…
    La sindaca è stata “dotata” ( dal capobanda del territorio ) di un portavoce affidabile per ogni evenienza…
    Egli ha un ruolo di osservatore e controllore, non d informatore, dell’operato dell’amministrazione. ( controllo sulla stampa )..
    E dire che ogni pubblica amministrazione, deve dotarsi di un addetto stampa, previsto per legge ( giornalista pubblicista o professionista ) iscritto all’ ordine..
    L’Ente può “pescare” tra i dipendenti, per non indire concorso pubblico, o per risparmiare..
    La sindaca M.Monisteri, pur avendo a disposizione un pubblicista (su tre), non ha provveduto nell’incarico..
    Pertanto nulla si sa di cosa accade e cosa si discute nei consigli comunali..
    È così MORTA LA TRASPARENZA della Pubblica Amministrazione..

  6. Tutti i buoni propositi di questa sindaca, eletta con circa il 70% dei votanti, sono carta straccia..
    Diceva di essere libera di muoversi e di agire, ma dall’esterno non ci traspare ciò.. e dall’interno ci giunge voce che forse è imbrigliata a dovere..
    In questo modo la cittadinanza si disaffeziona alla politica, e va sempre meno a votare…….
    Questo l’obiettivo principe di chi tira le fila, ed ha messo le mani sul territorio…
    Con una scarsa affluenza al voto, riescono a gestire elezioni plebiscitarie dei propri candidati, con un volume totale di votanti limitato…. ( vedi ultime elezioni a Modica )

    Controllo dell’informazione, per controllare e condizionare la libera espressione del voto……

    Fine della DEMOCRAZIA ….

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