
Dopo anni di tagli la legge di bilancio per il 2022 ha aumentato le indennità previste per i sindaci e per gli altri membri delle giunte e dei consigli comunali. Si tratta di un aumento considerevole che in vari casi raddoppia gli importi precedentemente ricevuti dagli amministratori locali.
L’Amministrazione Marino, sull’adeguamento degli stipendi, non ha perso tempo, ed infatti, con delibera di Giunta n. 181 del 13 ottobre scorso, ha provveduto ad adeguare integralmente l’indennità di funzione agli amministratori comunali per l’anno 2024. Un vero e proprio balzo in avanti anche per il sindaco di Scicli, attualmente in carica almeno fino alle elezioni che si terranno nel 2027: lo stipendio lordo arriverà a 4mila 140 euro. L’aumento delle indennità dei sindaci, a cascata, avrà effetti anche su quanto percepito dagli altri membri della giunta e del presidente de Consiglio comunale. Il vice sindaco, ad esempio, nel 2024 avrà una indennità del 55% di quella del sindaco e quindi avrà uno stipendio di 2mila 277 euro lordi mensili. Per gli assessori ed il presidente del Consiglio (45 per cento dell’indennità del sindaco), il compenso lordo sarà rispettivamente di 1.863 euro. Per i cittadini però cambia poco, dato che, resta immutata la qualità e la quantità dei servizi di cui possono usufruire.
“Dopo anni di discussioni sulla riduzione del costo della politica – dichiara l’ex assessore Guglielmo Scimonello – lascia perplessi che un provvedimento che interviene su questa materia in modo così significativo sia passato praticamente inosservato. Al contrario affrontare pubblicamente il tema – continua – sarebbe stato forse più corretto, per iniziare una più ampia discussione sia sui costi della politica a Scicli, sia sulla capacità dei vari livelli amministrativi di rispondere ai bisogni dei cittadini.
Mi sembra corretto – ribadisce Scimonello – dire con onestà intellettuale che gli aumenti degli stipendi del sindaco, del vice sindaco, degli assessori e del presidente del Consiglio, anche se previsti dalla legge li dovrà pagare, quasi per intero, il Comune con i propri fondi. Naturalmente per tutti i Comuni che hanno deciso di aumentare le indennità degli amministratori, si tratta di adeguamento facoltativo, che ciascun Comune può disporre o a cui gli amministratori possono rinunciare – termina Guglielmo Scimonello – “.