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Dimensionamento scolastico a Modica. In campo le RSU

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Le RSU degli Istituti Comprensivi “S. Marta – E. Ciaceri”, “Carlo Amore” e “Raffaele Poidomani” di Modica, sono tutte   contrarie alla delibera n.143 del 6 novembre 2023 emessa dal Comune di Modica sul dimensionamento scolastico ed all’esito della votazione del tavolo tecnico effettuata il 21 novembre presso il Palazzo della Provincia di Ragusa, sostenendo che le comunità scolastiche degli Istituti che rappresentano e la comunità educante modicana tutta ne ricavino un grave danno.
“La delibera comunale e la relativa successiva votazione provinciale – dicono – non hanno assolutamente tenuto conto della posizione delle parti direttamente interessate, più volte esplicitata tramite tavoli tecnici, comunicati stampa, assemblee sindacali, interlocuzioni con l’amministrazione comunale, raccolta firme dei soggetti interessati. La votazione non tiene conto dell’accordo sottoscritto in data 15 novembre 2023 dai Dirigenti Scolastici presenti in riunione con sindaco di Modica e assessore, infatti nel relativo verbale, si legge che i Dirigenti delle nostre istituzioni scolastiche chiedono di “non subire ripercussioni, nella composizione dei plessi e del numero degli alunni, dal piano di dimensionamento che sarà definitivamente approvato”: la volontà dei nostri Dirigenti differisce evidentemente dalla delibera poi votata in tavolo tecnico il 21 novembre”.
La delibera votata, nei termini in cui è scritta, secondo le RSU non rispetta il territorio, le esigenze delle famiglie e degli alunni, le professionalità docenti coinvolte e il personale scolastico tutto. “Ciò si  evince dalla posizione dello stesso Ufficio Scolastico Provinciale, che aveva proposto una soluzione diversa e più fedele alla realtà scolastica modicana. Tale votazione viola i diritti degli alunni, non garantendogli il principio della “continuità didattica” nel loro percorso di crescita e di apprendimento. In particolare, non tiene conto dei soggetti più fragili, che perderebbero la continuità con i loro insegnanti curriculari e di sostegno. Non si tiene conto  del principio di “territorialità”: all’Istituto Comprensivo “S. Marta – Ciaceri” viene tolto il plesso di “S. Elena” per sostituirlo con due plessi ubicati in zona Sorda, oggi appartenenti all’Istituto Comprensivo “Raffaele  Poidomani”, lontani dalla sede centrale “S. Marta” sia come ubicazione che come utenza e caratteristiche logistiche e organizzative; che l’Istituto Comprensivo “Carlo  Amore”, perdendo il plesso “De Amicis”, mantiene il plesso “S. Teresa”, sempre ubicato a Modica Alta, non potendo garantire la continuità didattica tra i due plessi mantenuta fino ad oggi; inoltre dovrebbe fare i conti con il nascente polo “Modica Alta”, che avrebbe vita breve e determinerebbe un’ulteriore dispersione di risorse”.
Gravissima la decisione di togliere all’Istituto Comprensivo “S. Marta – Ciaceri”, secondo le Rappresentanze Sindacali Unitarie un intero corso di scuola secondaria di I grado nel plesso S. Elena, danneggiando fortemente l’istituto che, ubicato nel centro storico di Modica, zona a forte decremento demografico e con caratteristiche logistiche particolari, avrebbe vita breve. Anche il nascente Istituto Comprensivo “Piano Gesù” a Modica alta partirebbe già svantaggiato, con un numero complessivo di alunni esiguo, che comporterebbe, a seguito del calo demografico, nel giro di pochi anni, alla scomparsa dello stesso.
“Insomma, si sconvolgono tre Istituti Comprensivi per salvare un Circolo Didattico che comunque, così come articolato, non riuscirebbe a mantenere, nei prossimi anni, l’autonomia.
La votazione viola i diritti lavorativi di tanti docenti che perderebbero la titolarità di cattedra e dovranno essere sottoposti ad una rimodulazione delle graduatorie di istituto, con un danno
dovuto alla perdita della continuità didattica; tale situazione si ripercuoterà inesorabilmente sul personale ATA, con stravolgimenti in tutte  le realtà scolastiche presenti in Comune e in
Provincia. Da quanto sovraesposto e in considerazione del trend demografico degli ultimi anni, visibilmente in ribasso, le peculiarità del territorio modicano, le forti differenze tra i quartieri del
centro storico e quelli di espansione edilizia e demografica, la tutela della continuità educativo-didattica e il mantenimento dei posti di lavoro di tutte le componenti scolastiche, si chiede di rivedere la votazione al tavolo provinciale del 21 novembre u.s., rivalutando la proposta dell’Ufficio Scolastico Provinciale, con il mantenimento di quattro Istituti Comprensivi in territorio
modicano”.

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