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Biogas a Bellamagna. Pozzallo: “L’impianto non si farà”

Tempo di lettura: 2 minuti

Sembrano essere scesi i titoli di coda per quel che concerne la vicenda dell’impianto di biogas che doveva essere ubicato alle porte di Pozzallo, in quel magnifico contesto paesaggistico che si chiama Bellamagna. Ieri, l’associazione “Rifiuti Zero Sicilia” ha, difatti, chiamato a raccolta i cittadini pozzallesi presso lo spazio “Meno Assenza” al fine di divulgare l’esito conclusivo di tutta questa vicenda. L’impianto non si farà, stando a quanto riferito anche dal comunicato stampa diramato, una volta concluso l’incontro, da parte dei vertici di palazzo La Pira, a firma del sindaco Roberto Ammatuna. “Dopo l’autorizzazione del Comune di Modica alla realizzazione dell’impianto di biogas di Contrada Bellamagna in data 8 agosto 2019 e la successiva proroga fino all’avvio dei lavori entro la data dell’8 agosto 2022 – è scritto nel comunicato – nessun altra proroga è stata chiesta e quindi di fatto l’impianto non può essere più realizzato. Ecco perché “Ad oggi non esistono validi titoli abilitativi per la realizzazione e l’avvio dell’impianto in questione”.
In sintesi, nonostante la Biometano Ibleo, società proponente, fosse stata autorizzata dal Tar di Catania e successivamente anche dal Cga a costruire l’impianto, tutto sembra essere caduto nel vuoto, nessun avvio di cantiere. In realtà, sembra che l’attenzione del gruppo industriale si sia “spostato” verso l’entroterra siciliano (si vocifera fra i confini di Enna e Catania) dove il progetto potrebbe nascere e non avere ostacoli di natura legale. Nessuna conferma per questa notizia, sia chiaro. Anche perché dal Comune di Modica fanno sapere che non tutte le carte sul tavolo sono state scoperte. “Il progetto può sempre ripartire – fanno sapere da palazzo San Domenico – se solo la società proponente lo volesse, si rimetterebbe in piedi tutto l’iter procedurale”.
Intanto, a Pozzallo si festeggia. “Abbiamo dimostrato – è scritto nella nota diffusa da Rifiuti Zero – che la Biometano Ibleo non ha il titolo autorizzativo per la realizzazione dell’impianto. Si tratta di una circostanza che sarebbe dovuta emergere già prima dell’udienza al Cga, come il nostro legale aveva fatto rilevare prima dell’udienza. Oggi è quindi dimostrato che ciò che era stato fatto nel 2022 è stato corretto – continuano gli attivisti – Ma non vogliamo fregiarci nei nostri meriti, l’unica cosa che conta è avere impedito che un impianto autorizzato da un Comune senza valutazione di impatto ambientale e cumulativo e senza seguire procedure partecipative sia oggi posto nel nulla. Per questo risultato possiamo solo ringraziare l’avvocato Pappalardo e quei cittadini pozzallesi che hanno scelto di spendersi per il bene comune”.
Ultimo, ma non per ultimo, la soddisfazione maggiore è dal punto di vista ambientalistico. Negli ultimi cinque anni, comitati e cittadini di Modica, Pozzallo e anche della vicina Ispica hanno puntato sulla biodiversità ambientale che la contrada di Bellamagna regala non solo ai cittadini iblei ma anche a chi lavora nelle immediate vicinanze del sito. Il progetto che la Biometano voleva portare avanti, difatti, si sarebbe sviluppato su un’area di circa otto ettari, prevedendo costruzioni edili per circa 500 mc su due piani, 7 vasche di 26 metri di larghezza e alte 8, un distributore di gasolio e ben quattro torri fra i 10 e i 13 metri. Davvero troppo, secondo alcuni, in un fazzoletto di terra dove da più di 5 mila anni sono ben visibili necropoli abbandonate e alberi secolari.

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12 commenti su “Biogas a Bellamagna. Pozzallo: “L’impianto non si farà””

  1. … e volete togliere la soddisfazione morale e politica? Stavolta l’amico nostro l’ha toppata di brutto!

  2. “dal Comune di Modica fanno sapere che non tutte le carte sul tavolo sono state scoperte”; come bisogna interpretare questa affermazione? una proposta che non potrai rifiutare…
    ma vadano a farsi un giro l’ex Sindaco adesso Onorevole Abbate, la sua giunta e i suoi uomini all’UT che avevano concesso l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto di biogas su ben 8 ettari con 500 mc e 7 vasche da 26 metri di larghezza in Contrada Bellamagna in data 8 agosto 2019.
    Io comune cittadino per avere autorizzazione a costruire un pollaio 3×3 quanti anni dovrei aspettare? ma sindaco e giunta che avevano dato quella autorizzazione (scavalcando di fatto la Sovrintendenza) non si vergognano almeno un pochino?
    mi auguro che la Città di Pozzallo organizzi una serata di fuochi d’artificio per festeggiare la vittoria sull’inciucio tra potere economico e politico.
    Da non dimenticare che anche Legambiente si era schierata a favore della costruzione dell’impianto, che, per quanto mi riguarda, non ha più motivo di esistere.

  3. La faccenda ha comunque causato uno sperpero di denaro e di tempo incredibile, non solo alla ditta che dovevea creare la struttura, ma soprattutto ai cittadini interessati alla faccenda che non sono pochi!!!!
    A chi dobbiamo ringraziare?

  4. la ditta se la può prendere intercooler, gli abitanti di Zimmardo Bellamagna possono finalmente tirare un sospiro di sollievo e non di puzza.
    Chi dobbiamo ringraziare lo sanno tutti.

  5. Nessuno riporta il maggior attore che ha avuto un ruolo fondamentale nel fal saltare il becero progetto.
    Onore al dottor.Giuseppe Iemmolo.

  6. Potrebbe esserci un piano “b”, ovvero si sta pensando di sostituire l’impianto biogas con altro tipo d’impianto.
    Ieri sera a Pozzallo, durante l’incontro, è venuta fuori una tale ipotesi da un presente.

  7. Che piacere..queste sono belle conquiste Dottore Assenza Antonio ed il principale danneggiato Corrado Rizzone ..sono uomini che per anni si sono impegnati. Le piante avvelenate..e lo sperpero ingente dovuto sempre e solo a meri interessi economici di comuni mortali..arrivavano a sparare..x intimorire. Evviva l ignoranza che perde un granello

  8. Dott Corrado Rizzone ed il Dott Assenza Antonio sono due dei tanti , abitanti della zona a rischio impianto. Tengo a dire che sono i principali esponenti di un gruppo di cittadini e del primo cittadino..che come x magia si sono poi dileguati compreso Ammatuna primo cittadino. Da testimone della diatriba..ma non sono documentato nei dati del file.

  9. Sentire la sindaca, qualcosa di strano bolle in pentola.
    Bisogna vedere com quale iter e con quale autorizzazione.
    Netta la sensazione di sperpero di risorse.

  10. Io credo che in caso di conferma della notizia e aldilá di ogni altra considerazione, ci si debba congratulare tutti per aver salvaguardato da uno scempio irrecuperabile una parte del nostro territorio ed il buon senso che ha infine prevalso, nei fatti se non nelle ragioni o desideri di ciascuna parte in causa.

  11. Dott. Giuseppe Iemmolo

    @ DRUGO.
    Tutti hanno da festeggiare, beati loro.
    Il tar ed il cga hanno dato ragione alla ditta richiedente ma hanno evidenziato che il ricorso ” non è stato adeguatamente supportato” e che i ricorrenti ” non erano legittimati a ricorrere in quanto non hanno provato il danno patrimoniale che avrebbero subito”. È scritto nelle due sentenze, nessuno ha il coraggio di dirlo. La prima udienza nel merito, avanti al tar, è andata bruciata solo perché una parte intervenuta nel ricorso ad adiuvantum ha prodotto un accordo fra le parti, escluso il ricorrente principale, accordo totalmente disatteso, ma la semplice produzione al giudice ha fatto sì che questi rinviasse l’udienza giusto il tempo di richiedere ed ottenere dalla soprintendenza l’autorizzazione mancante, autorizzazione condizionata ma utile a sanare il vizio, così come scrive il giudice, come se il vizio fosse sanabile, pur in assenza di idonea sanatoria.
    Tutti hanno vinto, con la tasca degli altri.
    In atto, presso la procura di Ragusa insistono un esposto vecchio di quasi tre anni ed una querela vecchia di due anni. Quest’ultima ha generato l’iscrizione nel registro degli indagati di un soggetto, l’accusa potrebbe essere ” omissione atti d’ufficio”.
    Non appena mi sarà possibile vedrò che fine hanno fatto sia l’esposto che la querela e vi farò sapere. Poi vedremo cha ha vinto e chi ha perso.

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