
“Continua l’accanimento del Governo contro i migranti che arrivano in Italia scappando da guerre, miseria e dalle violenze subite durante le diverse tappe del viaggio, spesso in mano a trafficanti di essere umani. Nessuno di questi elementi condiziona le scelte di questo Governo in considerazione di principi di umanità e solidarietà verso chi è portatore di grandi sofferenze presentantisi nelle nostre coste o frontiere di terra. Anzi il Governo si accanisce ancora di più inasprendo le politiche repressive, violando diritti umani e le norme di diritto internazionale in materia di Asilo e protezione. Con gli ultimi decreti emanati si allungano i tempi di permanenze dei migranti ai Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR), al loro interno fino a 18 mesi, strutture già esistenti nel nostro ordinamento, oggi oggetto di potenziamento secondo la linea politica dei programmi di “rimpatri veloci”. La prima struttura di questo programma di potenziamento è stata realizzata a Pozzallo a pochi passi dall’Hotspot (in un’area ricadente nel territorio del Comune di Modica) predisponendo tutto l’armamentario necessario per la detenzione: reti, container e filo spinato”.
E’ quanto commenta Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa, in riferimento ai centri di permanenza per i rimpatri strutture dove in questi anni si sono registrate situazioni di oppressione e marginalizzazione, con numerose manifestazione di autolesionismo, tentativi di suicidio, da parte delle persone recluse per protestare contro una condizione di detenzione che si determina senza aver commesso reati e senza nessuna garanzia di tipo costituzionale.
“L’istituzione e il potenziamento di queste strutture, commenta Scifo, afferma nettamente un principio di discriminazione nei confronti dei migranti ai quali non vengono riconosciuti diritti e garanzie costituzionali previsti a tutte le persone senza distinzione alcuna, ma viene riservato loro un trattamento peggiorativo per un particolare status giuridico che è quello di essere migranti. Inoltre il Governo ha previsto la possibilità di poter evitare il trattenimento nei CPR dietro pagamento di una cauzione di 5000 € in totale contraddizione ai principi (sbagliati) che hanno ispirato queste nuove norme. La cauzione chiesta ai migranti è già stata dichiarata illegittima Lo hanno stabilito già diversi tribunali che hanno liberato diversi migranti richiedenti asilo asserendo che la cauzione richiesta dal governo è in contrasto con la Costituzione e con le direttive europee”.
La CGIL dice NO AI CPR chiedendo un inversione di rotta sulle politiche migratorie italiane e dell’Europa, affinché si possa uscire, dopo più di vent’anni, da questa perenne logica emergenziale portata aventi dai diversi governi, che ha determinato tragedie infinite nel mediterraneo e in ogni luogo di frontiera.
Assieme ad altre associazioni ha promosso una manifestazione sabato 28 ottobre ore 10,30 a Pozzallo nella zona industriale davanti al CPR. Si invitano ad aderire alla manifestazione alle cittadine e ai cittadini, alla società civile, alle associazioni laiche e religiose, ai Sindaci, ai consigli Comunali, ai Parlamentari regionali, nazionali ed europei.