
“Tante preoccupazioni, a partire dalle questioni emergenti, prima fra tutte il tema del dimensionamento scolastico. In Sicilia verranno tagliate 100 istituzioni scolastiche, in Italia il 10% in meno. Questo vorrà dire, soprattutto in tante regioni del Sud, una riduzione della presenza e della diffusione delle autonomie scolastiche nel territorio”. Lo dicono Gianna Fracassi e Adriano Rizza, rispettivamente segretaria nazionale e segretario regionale della Flc Cgil, nell’ambito del seminario organizzato dalla Flc Cgil Sicilia, “Verso il nuovo anno scolastico”, in corso ad Enna. Al seminario hanno partecipato anche l’assessore regionale all’istruzione, Girolamo Turano, e il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Giuseppe Pierro.
“Riteniamo questa – aggiungono – una scelta sbagliata. Lo diciamo insieme ai tanti dirigenti scolastici che insieme a noi in questi mesi ci hanno sostenuto in questa battaglia. Perché non è soltanto una questione banale di spending review, come è chiaro negli obiettivi del governo. Il tema che c’è dietro, ed è importante sottolinearlo, è una riduzione dell’offerta formativa nel nostro territorio, in particolare nel Mezzogiorno e in particolare nelle aree dove invece ci sarebbe più bisogno di scuole”.
Per Rosaria Corona, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Boccadifalco “Tomasi di Lampedusa”, si tratta di “un anno che si lascia alle spalle il Covid, ma che vede davanti a sé tantissime difficoltà e tantissime criticità da risolvere, in primis il destino di molte scuole che si avviano al sottodimensionamento e quindi all’accorpamento con realtà diverse, le cui conseguenze sono abbastanza complicate e difficili, non sul piano soltanto della gestione del personale, ma soprattutto su quello delle conseguenze sociali e della lotta alla dispersione scolastica”.
“Un’altra conseguenza fondamentale – conclude Eleonora Corrado, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo “Paradiso” di Messina – è quella che riguarda i posti di lavoro, non soltanto delle figure apicali e quindi dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi, ma soprattutto del personale amministrativo e anche dei collaboratori scolastici. E questa non è una cosa trascurabile”.
2 commenti su “Scuola: dimensionamento al Sud, in Sicilia 100 istituti in meno”
Qualche mese fa proprio su RTM protestavate per la fuga dalle scuole dei ragazzi, la cosiddetta dispersione e chiedevate politiche per fare ritornare i ragazzi a scuola.
Eccovi serviti, il governo con la sua virtuosa politica vi chiude le scuole e presto ne chiuderà altre, come si può arrestare la fuga dalle scuole a questo punto non saprei. Ma una cosa la posso intuire, il governo con l’appoggio della grande Europa, vuole gente sempre più ignorante per meglio governarli e sottometterli e sempre più malati per poterli curare con i loro farmaci. Per armi e vaccini vari i soldi non mancano mai, invece quando si parla del benessere del cittadino specie dei ragazzi che può essere l’istruzione o il lavoro, ostruzionismo e problemi fantasiosi a non finire. Stessa spiaggia stesso mare. Un mare di merda!
Tonino Spinello non è contento mai, prima accusa il mondo intero di essere indottrinati… oggi chiudono molte scuole e si lamenta lo stesso, non è mai sereno.
Ma non vede che la stanno accontentando, meno scuola e quindi meno indottrinamento, dovrebbe esultare.
Su con la vita Spinello, arriverà la sua terra promessa e noi indottrinati non varcheremo la soglia.