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Questione Iblea Acque. Il Presidente ATI Ragusa chiarisce

Tempo di lettura: 2 minuti

La polemica dell’estate 2023 ha riguardato le assunzioni in Iblea Acque, la nuova società che gestirà   tutto il sistema idrico e depurativo di dodici comuni oltre che quello delle aree industriali di Ragusa e Modica-Pozzallo il servizio idrico in tutto il territorio del Libero Consorzio Comunale di Ragusa. Una polemica forte, reiterata da più parti che non ha lasciato in sonni tranquilli parecchia gente. A gettare acqua sul fuoco è stato Bartolo Giaquinta   Presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica di Ragusa.

“Il Piano d’Ambito della ATI Ragusa, regolarmente approvato all’unanimità dall’assemblea dei Sindaci, prevede un organico di 222 unità per la funzionalità della nuova società, divisi per le varie sezioni di attività – spiega -. Se si considera ciò che la nuova società andrà a gestire non sono certo numeri esorbitanti”.
Il personale della nuova società sarà reclutato con le seguenti modalità: passaggio diretto alla nuova società di tutte quelle unità di personale che ad una certa data lavorano presso società, cooperative etc.… che gestiscono, nei vari comuni o ex ASI, segmenti del Sistema Idrico Integrato. “Si tratta di una norma di tutela del personale in servizio previsto da apposita legge – aggiunge Giaquinta”.

Grazie a questa norma Iblea Acque ha già assunto 47 unità, e cioè:
7 dalle zone industriali;
11 da Mediale gestore del comune di Santa Croce Camerina;
20 dal sistema idrico Ragusa;
9 dal depuratore Ragusa.
Tutti, salvo tre, hanno qualifiche non elevate, mentre due sono in possesso di laurea. Nessuno ha esperienza di amministrazioni pubbliche.
A breve, completato il passaggio di tutti i sistemi idrici dei vari comuni ad Iblea Acque, varie altre unità, aventi diritto, transiteranno ad Iblea Acque.
Un’ altra modalità di reclutamento di personale sarà quella del passaggio lavorativo ad Iblea Acque dei dipendenti comunali impiegati nel settore idrico e fognario che sceglieranno questa opzione secondo le modalità previste dal contratto di lavoro (trasferimento, distacco, comando etc.…).
“Dopo queste due modalità, operata la ricognizione delle carenze nei vari settori di iblea Acque e delle necessità per la ottimale funzionalità del servizio, si ricorrerà a pubblici concorsi – rileva ancora il Presidente di ATI Ragusa -. Nella fase intermedia, per la funzionalità del servizio, l’Amministratore Unico può ricorrere all’assunzione temporanea (a scadenza) di unità di alto profilo professionale ricorrendo a quella modalità che per gli enti locali è prevista in analogia all’art. 110 (Incarichi a contratto) del D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267. Si tratta di una procedura a cui tutti i Sindaci fanno ricorso quando si trovano in carenza di dirigenti o di personale di alta qualifica, nelle more dell’espletamento dei concorsi ordinari”.
A questa ultima modalità ha fatto ricorso l’Ing. Franco Poidomani, amministratore unico di Iblea Acque, individuando quattro collaboratori che lo coadiuvano riguardo ai settori economico-finanziario, idrico, in tecniche informatiche e impianti fotovoltaici.

“Si tratta di una modalità assolutamente legittima, di uso corrente negli enti locali, con la quale si fa fronte a particolari esigenze di funzionalità ed efficienza.
In atto Iblea Acque è pienamente operativa nei sistemi idrico-depurativi ex ASI, Santacroce, Ragusa, Giarratana; in via di passaggio i servizi degli altri comuni.
In questa estate grazie alla professionalità degli operatori in atto in servizio, sono state superate varie criticità venendo incontro anche a specifiche richieste della Prefettura di Ragusa”.

 

 

 

 

 

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© Riproduzione riservata

5 commenti su “Questione Iblea Acque. Il Presidente ATI Ragusa chiarisce”

  1. Tonino Spinello

    Il problema dell’acqua grazie a tutti i sindaci della Provincia, ormai è “cosa loro”.
    Quando la luna di miele finirà, presto inizieranno i problemi e a quel punto sarà “cosa nostra” conviverci!
    Per i sindacati si profila un bel periodo propagandistico e saranno sempre sotto i riflettori per proteggere tutta la classe operaia prima e dei diritti dei cittadini dopo.
    Il nuovo che avanza…..

  2. Gli italiani in quel referendum avevano detto di no alla privatizzazione dell’acqua. Ecco come rispettano il volere dei cittadini.

  3. Tonino Spinello

    Gino, dal suo commento ecco come la pensava un grande Presidente:

    “Quando un governo non fa ciò che vuole il popolo va cacciato via anche con mazze e pietre”.
    Sandro Pertini

    Piccolo scacciapensieri:
    Un bambino domanda al nonno: “Nonno cos’è la libertà”?
    Nonno: “La libertà, era un’antica tradizione popolare del secolo scorso. Poi venne abolita quando gli umani rinunciarono alla loro dignità.

  4. Sig Spinello
    Quello era un grande Presidente.
    L’unico Presidente degli italiani.
    Tutti gli altri solo (……..)!
    Sandro Pertini un grande.

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