
La ripartizione dei costi di bonifica imposti ai proprietari dei fondi agricoli siti ad Ispica è illegittima e iniqua. Il problema è attuale e dirompente, anche perchè aggravato dalle azioni temerarie del Consorzio di Bonifica n. 8 di Ragusa e dell’agente di riscossione che, inosservanti delle pronunce giudiziarie, continuano ad intimare il pagamento di somme non dovute.
Nel dicembre 2018 la Commissione Tributaria Provinciale di Ragusa ha accolto la class action promossa da 64 proprietari di fondi agricoli siti in territorio Ispica annullando gli avvisi di pagamento relativi all’anno 2017 e condannando il Consorzio di Bonifica n. 8 di Ragusa al pagamento delle spese legali. Alla class action sono seguiti centinaia di ricorsi avverso le cartelle di pagamento emesse dall’agente riscossore in relazione alle annualità 2014 e 2015 del Consorzio di Bonifica.
I Giudici Tributari di Ragusa hanno accolto tutti i ricorsi dichiarando, con un orientamento univoco e consolidato, la nullità degli avvisi di pagamento e delle cartelle,perchè carenti di ogni riferimento al piano di classifica e al piano di contribuzione, nonché carenti della prova in merito al “beneficio” apportato ai fondi.
Nonostante le statuizioni delle sentenze della Commissione Tributaria Provinciale di Ragusa, il Consorzio di Bonifica e l’agente di riscossore continuano a notificare cartelle di pagamento e solleciti in palese violazione del giudicato.
La condotta del Consorzio e dell’Ente riscossore è diretta ad ottenere il pagamento di un tributo non dovuto mediante la tecnica dello “sfinimento” del contribuente, destinatario di numerose cartelle a distanza di pochi giorni, nonostante le pronunce favorevoli,e costretto a promuovere nuove impugnazioni contro cartelle illegittime.
I proprietari dei fondi siti ad Ispica, per contrastare tale condotta vessatoria, hanno nuovamente promosso azione giudiziaria per chiedere la condanna del Consorzio e dell’agente riscossore, che hanno omesso di dare esecuzione all’ordine della Commissione Tributaria Provinciale, al risarcimento dei danni per lite temeraria.
I proprietari interessati si riservano altresì di adire la Corte dei Conti in relazione al danno erariale connesso alle centinaia di liti temerarie provocate.