
g.r.
E’ morto nel carcere federale del North Carolina, Theodore Kaczynski, alias Unabomber, individuo che ha tenuto sotto scacco le forze di sicurezza statunitensi con i suoi ripetuti attentati che sono costati la vita a tre persone. Per 17 anni (dal 1978 al 1996, data in cui è stato arrestato, su indicazioni e sospetti di un suo parente diretto) ha terrorizzato gli Stati Uniti attraverso le sue cariche esplosive disseminate nel territorio. Ha vissuto isolato in un rifugio-capanna e si muoveva esclusivamente in biciletta. E’ stato trovato morto nella sua cella. Aveva 81 anni.
3 commenti su “Stati Uniti. E’ morto in carcere Unabomber. Uccise 3 persone”
“La rivoluzione industriale e le sue conseguenze sono state un disastro per la razza umana. Esse hanno incrementato a dismisura l’aspettativa di vita di coloro che vivono in paesi “sviluppati” ma hanno destabilizzato la società, reso la vita insignificante, assoggettato gli esseri umani a trattamenti indegni. Il continuo sviluppo della tecnologia peggiorerà la situazione. Essa sicuramente sottometterà gli esseri umani a trattamenti sempre più abietti, infliggerà al mondo naturale danni sempre maggiori, porterà probabilmente a una maggiore disgregazione sociale e sofferenza psicologica e a incrementare la sofferenza fisica in paesi “sviluppati”. –
Theodore Kaczynski, La Società Industriale e il suo Futuro, 1995
Si occupa anche di rivoluzione industriale?
Guardi che ormai è un concetto superato, ormai siamo nel post.
Comunque lei ne beneficia alla grande della rivoluzione industriale.
Dalle cose più semplici alle più complesse lei ne attinge a piene mani.
Lei a casa usufruisce dell’energia elettrica, provi a fare un elenco delle cose a cui dovrebbe rinunciare se ne fosse sprovvisto.
Ci faccia un elenco delle cose a cui rinuncerebbe, o meglio quelle a cui non rinuncia.
@Enzo, lei si occupa di lettura del pensiero? Conosce la figura di cui si parla nell’articolo?
Era un cervellone, viene spontaneo associarlo a snowden e ad assange, altri geni, che in modi diversi, si sono opposti a quanto siamo vivendo, pagandone le conseguenze.
Lei parla di elettricità, continui a parlare anche dell’acqua corrente. Io parlo di altro.