
di g.r.
Il Coordinamento nazionale della protezione civile (CNPC) del Messico ha riferito che permane l’allerta gialla per l’eruzione del vulcano Popocatépetl, il cui nome significa, monte che fuma, anche se i locali lo chiamano Gregorio o “Don Goya”, è il secondo vulcano più alto del Messico in quanto raggiunge i 5.452 metri sul livello del mare. L’ente nelle ultime ore ha affermato che “la sua ampiezza è costante e che allo stato delle cose la valutazione rimane parziale dovuta alle avverse condizioni meteorologiche. Tuttavia, si osserva una colonna molto alta con emissione di cenere”. Nella nota, il Coordinatore Nazionale ha anche ribadito l’appello alla popolazione a seguire le raccomandazioni delle autorità attraverso i media ufficiali. La Protezione Civile ha affermato che i sistemi di monitoraggio del vulcano Popocatépetl hanno segnalato nelle ultime ore circa 10 esalazioni accompagnate da vapore acqueo, gas e nuvole di cenere alte oltre un chilometro. Ma si sono anche registrati circa 1.066 minuti di scosse sismiche di ampiezza moderata, oltre a un terremoto vulcano tettonico e due esplosioni, una moderata e l’altra di bassa intensità. Inoltre, i media locali hanno riferito che nelle comunità vicino al Popocatépetl sono state collocate segnalazioni che indicano le eventuali vie di evacuazione per i residenti. Diversi voli sono stati cancellati anche all’aeroporto internazionale di Città del Messico (capitale), in quanto le piste risultano ancora sommerse dalla cenere. Da un punto di vista scientifico, Popocatépetl è considerato uno stratovulcano; cioè, è un vulcano formato da diversi strati di lava solidificata e cenere vulcanica che producono periodiche esplosioni.