
Le autorità keniote hanno riferito che il numero di corpi rinvenuti su un terreno utilizzato da una setta cristiana in una zona boschiva di Shakahola (nord) è salito nella sola giornata odierna a 179 e che ha portato all’arresto del leader del gruppo religioso Paul Mackenzie Nthenge, che potrebbe essere accusato di strage. Il commissario di polizia della regione costiera, ha precisato che 72 membri della setta sono stati salvati e liberati nella foresta della contea costiera di Kilifi, dove si sono verificati gli sconvolgenti episodi. La polizia ha riferito che sono state arrestate 25 persone facenti parte la setta. I continui scavi nel terreno, interrotti dalle piogge, sono continuati nella giornata di oggi, ha portato alla riesumazione totale di 600 cadaveri. Guidati da Paul Mackenzie Nthenge, i principali leader fanatici del gruppo religioso esortavano gli aderenti a digiunare fino alla morte, con la promessa che avrebbero trovato Gesù Cristo nell’aldilà. Il presidente del Kenya, William Ruto, ha descritto Mackenzie come un “terribile criminale” dopo aver nominato una commissione d’inchiesta, presieduta dal giudice Jessie Lesiit, per chiarire i fatti e determinare eventuali negligenze amministrative e di sicurezza che potrebbero essere state commesse. Le autopsie di oltre cento corpi hanno mostrato che, sebbene tutti mostrassero segni di denutrizione, almeno tre minori e un adulto presentavano anche segni di strangolamento e soffocamento. Secondo i primi accertamenti della polizia, i fedeli sono stati costretti a continuare il digiuno anche contro la loro volontà. Succede anche questo.