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Liren Ding, primo cinese proclamato campione mondiale di scacchi

Tempo di lettura: 2 minuti

di Giannino Ruzza

Il cinese Liren Ding è stato incoronato nella capitale kazaka, Astana,  nuovo campione del mondo di scacchi,  opposto al russo Ian Nepomniachtchi. Non sono bastate le 14 partire ufficiali per decretare il vincitore essendo finite tutte in perfetta parità, ma è stato necessario il tie-break di 4 partite rapide (25 minuti). Le prime tre sono finite in parità, ma nella quarta il russo non ha percepito una trappola tesa dal cinese e ha finito per cedere il suo re. Dopo la sconfitta, Nepomniachtchi ha detto: “Ho avuto le mie chance che avrei dovuto sfruttare trovando il gioco nelle 14 partire classiche. In una di quelle occasioni ho sbagliato due movimenti” ha lamentato il russo. All’età di 30 anni, Ding diventa il primo giocatore di scacchi cinese ad essere proclamato campione del mondo. Succede al norvegese Magnus Carlsen, che ha dominato il regno degli scacchi per dieci anni di fila. Per la cronaca il  rapid chess (a tempo) è servito a stabilire il campione di scacchi anche nelle edizioni del 2006, in cui il russo Vladimir Kramnik ha battuto il bulgaro Veselin Topalov. Nel 2012 quando l’indiano Viswanathan Anand ha sconfitto l’israeliano Boris Gelfand, nonché nel 2016 e 2018, quando il pluricampione norvegese Carlsen, ha battuto rispettivamente il russo Sergei Karjakin e l’americano Fabiano Caruana.

 

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4 commenti su “Liren Ding, primo cinese proclamato campione mondiale di scacchi”

  1. Tonino Spinello

    Ho sempre pensato che il gioco degli scacchi è un arte!
    Chiunque sia il vincitore, è comunque un artista.

  2. Questa gente vive in un altro pianeta,
    Pensi signor Spinello che quest’anno sono riuscito a pareggiare una partita a livello 40 con il computer dopo un giorno passato davanti allo schermo. Ancora non ho capito bene come ho fatto… in quanto ad una certo punto mi ero stufato di segnare le mie mosse.

  3. Tonino Spinello

    Dott. Ruzza, Lei mi ha ispirato ad una riflessione, premetto che a me gli scacchi piacciono anche se da molto tempo non ci gioco.
    La riflessione: Giocando con un’intelligenza artificiale, non hai più davanti una persona, in una partita a scacchi conta anche il fattore emotivo, ma se giochi con una macchina o pensi come una macchina, oppure sei fottuto!

  4. Il vantaggio dell’intelligenza artificiale, rispetto a quella umana consiste nell’immagazzinare un’infinità di dati. L’intelligenza umana è incapace di farlo, ma ha il vantaggio di avere tutte quelle sfumature che appartengono alla razza umana (istinto, emozione, fantasia). Rimane comunque come alternativa un ottimo allenamento.

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