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Arrivano 175 mila euro per le feste religiose di Ragusa e i cartelloni estivi di Modica, Acate e Comiso

Tempo di lettura: 2 minuti

La legge per i contributi regionali alle feste religiose, folkloristiche e comunque di richiamo turistico che vede come primo firmatario l’Onorevole Ignazio Abbate, continua a far arrivare contributi nel territorio ibleo. Se la prima tranche aveva riguardato alcune feste religiose come Madonna Vasa Vasa, S.Giorgio, Madonna delle Grazie e S.Pietro a Modica, la Pasqua a Comiso, la festa di S.Vincenzo ad Acate per un totale di 135 mila euro, questa volta sono stati stanziati dall’Assessorato alle Enti Locali 175.000 euro così ripartiti: 70 mila per il Modica Summer Festival, il cartellone di eventi dell’estate modicana; 35 mila per la festa di S.Giorgio a Ibla, 25 mila per la festa di S.Giovanni a Ragusa, 25 mila per la Sagra delle Vendemmia di Pedalino e 20 mila per l’Estate Acatese. “Soddisfattissimo per questo ennesimo riconoscimento al territorio ibleo, così ricco di tradizioni, folklore e religiosità che meritano di essere valorizzati a dovere. Mi sono intestato in sede di approvazione della finanziaria questo scopo: contribuire alla valorizzazione del nostro territorio anche grazie agli incentivi per le varie feste e gli eventi di grande richiamo popolare. D’altronde abbiamo un esempio recentissimo, la festa di S.Giorgio a Modica, che ci fa capire quanto l’economia locale possa beneficiare di un evento di questa portata. Attività ricettive, enogastronomia e tutto l’indotto collegato hanno fatto registrare numeri da capogiro. Per cui il mio auspicio è che la Regione possa essere sempre più presente nell’organizzazione di queste feste di richiamo popolare. A tal proposito invito i Comuni che non ne hanno ancora fatto richiesta ad adoperarsi in tal senso in modo da poter ottenere gli stessi benefici anche per altre feste universalmente riconosciute di grande partecipazione popolare”.

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9 commenti su “Arrivano 175 mila euro per le feste religiose di Ragusa e i cartelloni estivi di Modica, Acate e Comiso”

  1. Voto di scambio

    Ecco una forma di schiavitù.
    Questo è il modo di fare politica di chi non sa fare politica, o di chi specula sui bisogni dei più deboli.
    Un modo come un altro per fare arrivare briciole a dei poveri esseri che vivono di espedienti.
    Portatori, carpentieri e manovalanze varie che girano attorno alle feste paesane ed agli spettacoli estivi.
    30/45 giorni l’hanno ricevono da enti e parrocchie, piccole somme per tirare avanti.
    In cambio dovranno ricordarsi del “benefattore” nel momento di fare un segno sulla scheda elettorale.
    Ed ecco che vi ritroverete il “benefattore” in bella vista: in processione, sull”altare, o nei luoghi di intrattenimento pubblici a ricordarvi l’impegno preso.
    È questo un modo di far uso del”voto di scambio”, nel meridione d’Italia , dove la disoccupazione dilaga, e la fame è tanta, e tante gli umani in difficoltà economica.

  2. Amed bin Jaled

    Magari in uno stadio superiore di civiltà ogni cosa sarò chiamata con il proprio nome, senza commistioni e strumentalizzazioni : le feste per svagarsi , rilassarsi e distendersi, si chiameranno feste, le feste per onorare la memoria dei santi e per crescere nella comunione e nella fede si chiameranno feste religiose. Senza dimenticare in queste occasioni le collette per i più bisognosi. Il turismo ha bisogno di beni architettonici, archeologici, paesaggistici e parchi e percorsi da valorizzare , non di entrare dove una sferza di cordicelle potrebbe cacciare i mercanti dal luogo sacro o dallo spazio sacro.

  3. Tonino Spinello

    La cosa che più mi fa senso, è che tutto si deve monetizzare, anche le feste religiose!
    Comunque se il Sig. Abbate va avanti cosi, la Regione andrà in default.

  4. Tutto vero quello scritto nei primi tre commenti.
    Però ritengo che fin quando non ci sarà una sollevazione collettiva di TUTTI i siciliani contro questo modo di operare dei politici (ma dovranno passare sicuramente dei decenni), i soldi della Regione che non arriveranno nella nostra provincia saranno sicuramente dirottati da altri politici nelle loro province.
    Mi domando allora cosa sia meglio, attualmente, per la nostra comunità…

  5. Intanto andrà in default Modica, Spinello, così per essere precisi e poi vedremo quanta forza per fare danni avrà alla regione. Spinello, lei mi ha sorpreso, inizio a riconsiderarlo, ha parlato di realtà finalmente. Certo che restano le solite storie di sieri e guerre, ma avrà tempo di recuperare, le cose a volte si capiscono dopo, auguri.

  6. La chiesa locale intanto che fa , alla luce di quanto evidenziato dai commenti, resta a guardare ? Lasciandosi entrare in logiche estranee all’essere segno e strumento di salvezza .Promozione turistica? Promozione elettorale? I santi ormai nella gloria vera hanno bisogno delle nostre feste più di quanto noi per svagarci o crescere nella fede e tendere alla meta? La chiesa più che essere strumentalizzata da logiche di svago e promozionali immanentiste e materialiste deve essere segno e strumento di salvezza eterna.

  7. Chiariamo subito una cosa: la classe politica è lo specchio della società, in quanto a Palermo i politici ce li manda il popolo attraverso il voto (pur con tutti i limiti delle leggi elettorali, votate dai partiti politici, che cercano di ridurre, capziosamente, al minimo la libertà di scelta dell’elettore).
    Quindi se a Palermo c’è un determinato politico è perché così ha voluto il corpo elettorale.
    “Voto di scambio”, “schiavitù”, “speculazione sui più deboli” sono parole vere e consone alla disamina della situazione che stiamo trattando.
    Però, se circa 10.000 modicani hanno votato Abbate è perché erano consapevoli di quello che avrebbe fatto alla Regione, ben consci della sua intraprendenza/spregiudicatezza.
    Se non arrivano nel nostro territorio dei contributi regionali per feste e per “l’effimero” , gli stessi soldi non verranno destinati a famiglie bisognose o a disoccupati, ma saranno appannaggio di altri Comuni per le feste e l’effimero dei loro territori.
    Ritengo (per essere concreto), che allora forse sia meglio che gli stessi soldi arrivino nei nostri Comuni.
    Quando l’intera società siciliana sarà più matura e meno “ricattabile” (ma dovranno passare diversi anni) a Palermo manderà politici con altre idee e altri princìpi più nobili.
    Prima di allora, però e sempre per essere concreto, forse sarà meglio avere un Abbate a Palermo che non averlo per niente, anche perché la gran parte degli altri Consiglieri Regionali non credo sia esente da “voto di scambio”, “schiavitù” e “speculazione sui più deboli”.

  8. Giovanni è tutto perfetto ciò che scrive, ma in molti non saranno d’accordo, tanti sono convinti che i cittadini non hanno colpe, serviranno secoli e non decenni per cambiare questo modo di pensare.

  9. Giuseppe Iemmolo

    @Giovanni & soci.
    I soldi, per i comuni di Modica, Comiso ed Acate, SONO ARRIVATI solo perché sono stati bravi ad inoltrare ON LINE le richieste per primi, non appena si sono aperti i termini, e complete in tutte le sue parti tanto da essere meritevoli di accoglimento.
    Nessuno ha fatto arrivare niente.

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