Filt Cgil Ragusa e Cub Trasporti replicano alla Ragusana Operai San Giorgio, sullo stato di agitazione e sulle motivazioni che hanno visto le due sigle sindacali proclamare due giornate di sciopero il 17-18 aprile scorsi, sostenendo che nelle dichiarazioni della Coop ci siano delle inesattezze e omissioni.
La prima riguarda il numero di lavoratori rappresentati dalle due sigle sindacali che hanno indetto le giornate di sciopero, tacciate per “una parte minoritaria di lavoratori.
“Il dato di adesione – spiegano – considerata la forza lavoro impegnata presso lo stabilimento Versalis Ragusa, al netto delle assunzioni intervenute dopo la proclamazione dello sciopero per sopperire alle assenze e garantire il servizio alla committente, è stato dell’80%. Nel suo comunicato la Cooperativa dimentica, o fa finta di dimenticare, che al momento dell’aggiudicazione dell’appalto nel 2017 la Ragusana Operai San Giorgio, commentano Filippo Scoppo, segretario generale della FILT CGIL di Ragusa e Pippo Gurrieri, segretario CUB Trasporti, decideva di applicare il CCNL Multiservizi ma non integrava le differenze retributive rispetto al CCNL Logistica e Trasporti applicato dalla ditta appaltante uscente, determinando una perdita salariale che corrisponde, prendendo in considerazione i minimi e gli altri elementi variabili del CCNL, a circa 250 euro al mese; elementi della retribuzione che ovviamente si ripercuotono anche sulle variabili contributive.
Sempre nel 2017 veniva sottoscritto un accordo tra le parti presso la Direzione Territoriale del Lavoro di Ragusa, che ad oggi non risulta del tutto rispettato proprio nella parte in cui ci si impegnava ad intervenire sulla differenza salariale tra i due CCNL.
Ancora nel 2017 veniva riconosciuta solo ad una parte dei lavoratori un’integrazione salariale di 1 euro l’ora sui giorni di effettiva presenza; il criterio utilizzato a suo tempo, ancora oggi ancora non ci risulta chiaro se non nell’intenzione di creare una condizione di tensione e conseguente divisione tra i dipendenti ai quali veniva riconosciuto l’integrazione e gli altri discriminati ai quali veniva negata.
Le diverse proroghe al contratto di appalto, alle stesse condizioni economiche, da parte della società committente Versalis, non hanno fatto altro che protrarre ulteriormente le condizioni appena descritte.
Queste le motivazioni che hanno spinto, ancora una volta, le scriventi organizzazioni sindacali a mettere in campo la recente forma di protesta, destinata a continuare in mancanza di un accordo tra le parti per una soluzione definitiva ad un problema che si trascina ormai da troppo tempo”.