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Bimbo abbandonato, via al processo contro la mamma modicana

Tempo di lettura: 2 minuti

Davanti al giudice unico del  Tribunale di Ragusa, è iniziato il processo nei confronti   della madre naturale del neonato, Vittorio Fortunato,  del quale venne inscenato l’abbandono e il ritrovamento il 4 novembre del 2020 a Ragusa,   in Via Saragat. l’avvocato di parte civile che tutela gli interessi del bimbo, ha chiesto la trascrizione di due intercettazioni raccolte in fase di indagine e che riguardano colloqui tra la donna e l’ex compagno e padre naturale del bambino. Presentate le liste testi di pm, parte civile e difesa; tutti si sono riservati eventuali ulteriori produzioni documentali. Sono state calendarizzate le prossime udienze; la prima a giugno per conferire l’incarico per le trascrizioni richieste dalla parte civile e la seconda a settembre, in cui verranno sentiti i primi 8 testi della pubblica accusa. Lo scorso mese di gennaio era stato condannato in primo grado, a due anni di reclusione per il reato di abbandono di minore, il commerciante che  inscenò l’abbandono e il ritrovamento di un neonato davanti al proprio esercizio commerciale. Nato da poche ore, il piccolo, che venne chiamato Vittorio Fortunato, era stato trasferito in emergenza all’Ospedale Giovanni Paolo II in condizioni critiche ma si riprese in fretta a dopo 20 giorni venne affidato in pre adozione ad una famiglia fuori dal territorio provinciale. Si scoprì, poi, essere il figlio dello stesso commerciante. Quest’ultimo, quel 4 novembre del 2020, si era recato a Modica chiamato dalla ex compagna, con la quale aveva un’altra figlia: la donna aveva appena partorito un bimbo e lo aveva chiamato per chiedere aiuto. Davanti al gup – al quale il difensore dell’uomo l’avvocato Michele Sbezzi aveva avanzato la richiesta di giudizio abbreviato condizionato all’audizione di un consulente che attestasse lo stato psichico del commerciante quando avvenne il fatto – una perizia di parte sostenne che il padre naturale del bambino aveva avuto un comportamento irrazionale, dettato da una momentanea incapacità di intendere e che la simulazione dell’abbandono del neonato sarebbe stata causata da uno squilibrio psichico dovuto allo stress dell’improvvisa rivelazione che quel neonato era suo figlio, circostanza appresa quando la ex compagna gli chiese aiuto.

Nella storia del piccolo che ora ha due anni si innesta un’altra vicenda. La madre naturale del bambino attraverso il suo legale, l’avvocato Angelo Iemmolo, ha chiesto l’annullamento della dichiarazione di adottabilità del piccolo sulla quale si è pronunciata di recente la Cassazione, affermando di fatto l’errore del Tribunale dei minorenni che non avrebbe verificato, come di dovere, il fatto che quel bambino i genitori naturali li avesse, privando loro anche del diritto di “ravvedimento”.

 

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5 commenti su “Bimbo abbandonato, via al processo contro la mamma modicana”

  1. Spero che quel bambino rimanga con chi sta adesso. Il Tribunale dei minori non ha fatto nessun errore. I bambini non sono pacchi. Incredibile!! Ma in che società viviamo? Ma si rendono conto del trauma di questo bambino a cambiare di nuovo famiglia? O del trauma della famiglia che l’ha cresciuto fino ad oggi. Aspettiamo queste intercettazioni……vediamo se esce la verità.

  2. Prevalga assolutamente il diritto del bambino ad essere SERENO, con e nella famiglia che lo ha accolto e amorevolmente lo sta crescendo. Rivendicare la sua proprietà è un atto scellerato…..adulti con esperienza genitoriale che usano maltrattamenti a un esserino indifeso non sono da prendere in considerazione. Non si rendono ancora conto che al male fatto al bambino ne sommerebbero dell’altro. IL BAMBINO VA PRESERVATO E TUTELATO COSÌ COME VIVE ED È ACCUDITO! Per il resto, a nessuno deve essere riconosciuto e soddisfatto un diritto che non gli deve più appartenere.I commenti qui fatti, sono in funzione di un coinvolgimento collettivo ed emotivo che la vicenda ha suscitato, quando ne è stata data informazione…. e quindi non sono né inopportuni, né cinici ma espressione di un diritto di difesa del BAMBINO.

  3. Colgo l’occasione per aggiungere che sono contrario ad uteri in affitto, come a far adottare figli a coppie dello stesso sesso. Niente da obiettare ad orientamento sessuale, massimo rispetto per le coppie Gay con tutti i diritti, ma tranne ad adottare figli. I bambini guardano ed apprendono tantissimo, quindi evitare ai bambini orientamenti. Non è un diritto per una coppia avere bambini, il diritto è per un bambino avere una famiglia normale. Naturalmente questo è la mia personale opinione.

  4. Sig. Gino, condivisione totale della sua opinione. Ognuno si goda i diritti che gli spettano, ma quelli essenziali sono dei bambini, vale a dire il diritto di avere una mamma e un papà, secondo la legge della natura, che lo possano crescere senza esempi e condizionamenti orientati. Trovo umiliante per una donna prestarsi a certe pratiche e schifosa la definizione di utero in affitto. È una definizione avvilente e depravata che relega la Donna a un ruolo di sfruttamento. La mia non è opinione, ma il solo riconoscimento dei valori della famiglia secondo Natura

  5. Giandomenico Fraccia

    Molto in generale, psicologicamente parlando, ma anche intuitivamente, una persona anche solo momentaneamente disorientata , non dovrebbe poter agire logicamente o con fini logici ben definiti o deducibili tali. Mentre sempre in generale al diritto di ravvedersi dovrebbero porsi nell ‘altro piatto della bilancia , i diritti alle speranze non disattese e il diritto a crescere sani psicologicamente e a non essere disorientati con scelte degli adulti insensate.

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