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Meditazione per la domenica delle Palme

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Carissimi Confratelli e Consorelle dell’Ordine Militare ed Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme, la Domenica delle Palme è il giorno in cui si celebra l’ingresso trionfale e pacifico di Gesù a Gerusalemme. L’intera sequenza dell’ingresso di Gesù secondo i Vangeli ha molti aspetti importanti che coinvolgono la partecipazione di Gesù, dei suoi discepoli e di coloro che assistono all’evento. L’importanza del racconto è sottolineata dal fatto che si trova in tutti e quattro i Vangeli. La celebrazione della Domenica delle Palme ha avuto origine nella Chiesa di Gerusalemme, intorno alla fine del IV secolo. La cerimonia iniziale della Domenica delle Palme consisteva in preghiere, inni e sermoni recitati dal clero mentre il popolo si recava a piedi nei vari luoghi sacri della città. San Cirillo di Gerusalemme scrive della commemorazione annuale di questo grande evento, come riportato nelle Scritture, e l’usanza era osservata anche dai padri del deserto dell’Egitto e della Siria.

Nel V secolo, la celebrazione della Domenica delle Palme si era diffusa fino a Costantinopoli. La prima testimonianza di una consuetudine liturgica risale al VI secolo, quando il Sacramentario di San Gregorio illustra le nuove tradizioni della Domenica delle Palme: la benedizione rituale delle palme e la processione mattutina al posto di quella serale, che nell’VIII secolo prende il nome di “Dominica in Palmis” o “Domenica delle Palme”. Nei Paesi in cui non si trovano palme, si usano rami di tasso, salice e salicornia. Nella tradizione orientale, durante la liturgia, viene esposta l’icona festosa di Cristo che cavalca un asino verso Gerusalemme mentre il popolo agita rami di palma. È interessante notare che nella tradizione della Chiesa orientale la Settimana Santa inizia tecnicamente il giorno di San Lazzaro, il giorno prima della Domenica delle Palme, che è in realtà il primo giorno della Settimana Santa (non la Domenica delle Palme come nella Chiesa occidentale).

Gli asini, nonostante il loro utilizzo come animali da lavoro, sono raramente ritratti in una luce positiva. Anche l’Ih-Oh di Milne, nel classico racconto per bambini Winnie the Pooh, ha problemi di immagine. Spesso questi animali sono visti come muti, testardi o stupidi, per non dire poco attraenti. Il povero Ih-Oh riflette sulla sua esistenza pensando al fatto che le sue orecchie sono troppo lunghe e goffe e i suoi piedi troppo corti. Con un’immagine così povera c’è da chiedersi… È questo il modo di viaggiare di un re?

Dio, nella sua saggezza, sceglie per Gesù l’animale più basso per entrare nella pienezza del suo ruolo, non diversamente dall’asino su cui Maria cavalcò per consegnare Gesù a Betlemme. È interessante notare come l’evangelista descriva questa situazione con l’animale di bassa statura…”. Il Signore ha bisogno di lui”. L’asino insignificante e il suo puledro hanno svolto il ruolo assegnato nel trasportare Cristo sia per la sua nascita che per la sua morte nella crocifissione. Nessuna delle due cose sarebbe stata possibile senza il ruolo dell’asino e del puledro. Questa piccola immagine serve a ricordare che Dio prende gli ultimi per l’opera del suo Regno. I proprietari non sapevano che il loro atto di sottomissione e obbedienza alle esigenze di Gesù avrebbe portato a un evento così glorioso: l’ingresso trionfale descritto nei versetti.

Poiché la Domenica delle Palme segna l’inizio della Settimana Santa e del viaggio di Gesù verso Gerusalemme, dobbiamo porci la domanda: Come percorreremo questa Settimana? Siamo in grado di affrontare il viaggio con umiltà? Possiamo camminare con semplicità? Possiamo sforzarci di trascendere gli aspetti frenetici e, a volte, pesanti della vita, appesantiti da cose che non sono il senso del viaggio dell’anima? Abbiamo il coraggio di non limitarci ad acclamare Gesù con degli osanna, ma di camminare con lui ad ogni passo? Rinnoviamo il nostro proposito, in questa Domenica delle Palme, di prendere l’impegno dell’amore kenotico e di fare il viaggio verso Gerusalemme con Nostro Signore.

Preghiamo… Dio onnipotente ed eterno, hai scelto di dare all’umanità un modello di umiltà: il nostro Salvatore ha assunto la nostra carne e si è sottoposto alla croce. Concedici la grazia di conservare fedelmente gli insegnamenti che ci ha dato nella sua Passione e di partecipare alla sua risurrezione. Questo ti chiediamo per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio.

+ Kevin Francis Donlon, ECLJ,

Vescovo Ausiliare Anglicano della Diocesi di Zanzibar

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