
È abbastanza noto che le api (e tutti gli insetti impollinatori) sono in pericolo a causa dello sviluppo di monocolture e della presenza degli insetticidi. Proviamo a immaginare un mondo senza le api: vivremmo in una terra con una carenza sostanziale di alimenti, quasi tutte le varietà di frutta e verdura non esisterebbero più, a meno che l’essere umano stesso non si metta ad impollinare ogni pianta a mano, fiore per fiore.
Ed è proprio in questo modo che si apre questo romanzo, questa “storia delle api”, con uno sguardo su un futuro che possiamo definire a dir poco apocalittico. Siamo nel 2098 in Cina e la protagonista è Tao, una giovane madre chelavora nel campo dell’impollinazione manuale dei fiori; è qui che prende luogo la storia ed è qui che, infine, si concluderà.
Nel capitolo successivo,ci spostiamo invece nell’Inghilterra del XIX secolo, dove il biologo William prova a ideare un nuovo modello di alveare che possa facilitare lo studio delle api e, contemporaneamente, la raccolta del miele.
Ancora una volta, c’è un cambio di visuale, e ci ritroviamo, nel terzo capitolo, in Ohio, nel 2007, dovel’apicoltore Georgesi trova a fare i conti con un’improvvisa moria di api: una drammatica strage che sta trasformando le arnie in tombe silenziose (fatto accaduto nella realtà, un fenomeno noto come Colony Collapse Disorder – CCD).
Questa storia, quindi, si snoda attraverso tre linee temporali che vanno dall’inizio dello studio delle api, sviluppatosi con il loro allevamento, ai tempi moderni,passando poi ad un futuro dove l’uomo ha dato fine all’esistenza di questi insetti laboriosi e preziosissimi.
La narrazione è fluida, nonostante sia sviluppata su tre linee temporali differenti, legate in maniera preponderanteal tema del rapporto genitori-figli, oltre che a quello ambientale, che in queste storie è un filo conduttore in rilievo e al tempo stesso secondario.
Anche se non si tratta di storie vere, hanno tutte solide basi scientifiche ed affrontano la vita delle api, l’evoluzione dell’apicoltura e uno dei possibili scenari futuri; difatti, la storia di Tao prende spunto da un fatto realmente accaduto: negli anni ‘80 del secolo scorso si è verificata in Cina una moria di api provocata dall’uso di pesticidi e si è dovuto ricorrere all’impollinazione a mano.
Maja Lunde è riuscita nel compito di inserire nel racconto le informazioni scientifiche legate alla vita delle api senza annoiare il lettore.
Il romanzo termina con la speranza, ma ci prospetta un futuro inquietante; la protagonista Tao si aggira in uno scenario apocalittico, in una tetra Pechino abbandonata dai suoi abitanti ridotti alla fame.
Il messaggio può essere letto in due chiavi diverse: la prima, quella più ovvia e più urgente, è la sensibilizzazione all’azione verso il tema ambientale.
La seconda, più sottile, ma presente in tutte e tre le storie, è quella di seguire l’esempio delle api: agire tutti insieme, in sintonia, per un fine comune, quello di non danneggiare la natura, ma aiutarla a crescere rigogliosa.
“Le api non si possono addomesticare. Si possono custodire, si può prendersene cura.”
Delia Covato
1 commento su “Il messaggio di “La storia delle api” di Maja Lunde”
Le api da sempre sono state l’ispirazione di tanti poeti e scrittori, non tanto per l’animaletto laborioso in se ma per il frutto che producono. Il miele!
Nei tempi dei faraoni addirittura mettevano un’anfora piena di miele vicino al defunto per nutrirsi durante il lungo viaggio verso gli Dei.
Nel mondo di oggi questo prezioso nettare è sottovalutato in quanto lo troviamo nei vasetti al supermercato come un qualsiasi vasetto di marmellata senza pensare quanto lavoro e passione ci sta dietro. Su questo mi riferisco solo e dico solo ai produttori locali e non alle multinazionali. Quelli sono un’altra cosa.
I pesticidi sono la rovina non solo delle api che sono degli animaletti delicati, ma anche per noi che mangiamo quei frutti della terra infestati e che col tempo sviluppano tante malattie. Quelle malattie che la scienzah poi ci cura con i suoi farmaci. la stessa scienzah che vorrebbe le produzioni OGM e il mangiare artificiale per dipendere sempre più da loro e non avere il problema dell’impollinazione. Si potrebbe dire tanto su questo splendito animaletto ma rischiamo di fare notte, quindi lunga vita alle api.