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Promozione e sviluppo del territorio: aeroporto e impianti eolici, quale futuro?

Tempo di lettura: 2 minuti

Confronto schietto e proposte concrete per il territorio. Questo l’obiettivo del confronto promosso dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa dal titolo: “Promozione e sviluppo del territorio: aeroporto e impianti eolici, quale futuro?”. “Ringrazio tutti i partecipanti per il contributo fattivo per la provincia di Ragusa. Si tratta di due tematiche che determineranno un deciso impatto nella vita economica e sociale del territorio, il nostro compito è quello di approfondire le questioni e difendere gli interessi di cittadini ed imprese. Per questo motivo, al termine dell’incontro è stato deciso chiedere un confronto tecnico con la Capitaneria di Porto di Pozzallo e con la direzione del Demanio marittimo di Siracusa-Ragusa sulle richieste di concessioni per la realizzazione di due impianti eolici off shore nel tratto di mare antistante la costa di Pozzallo e Ragusa. Sarà il primo passaggio di un iter che vedrà uniti i rappresentati delle istituzioni, degli enti locali, delle associazioni di categoria e dei sindacati. In un secondo momento, su proposta dell’onorevole Dipasquale, ci faremo portavoce della richiesta di un confronto su queste tematiche con il presidente della Regione”, ha spiegato il Commissario straordinario del LCC ibleo, Salvatore Piazza. Presenti all’incontro gli onorevoli Nello Dipasquale e Stefania Campo, il sindaco di Comiso Maria Rita Schembari, il vicesindaco di Ragusa Giovanna Licitra, il sindaco di Santa Croce Camerina Peppe Dimartino, il sindaco di Scicli Mario Marino, l’assessore del Comune di Giarratana Giuseppe Castellino, l’assessore del Comune di Ispica Giuseppe Barone. Ed ancora, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali (Cgil, Uil, Ugl), Sicindustria, Cna, Legacoop, Confesercenti, Confcooperative, Ance, Confartigianato, Sosvi, Consorzi di tutela. Nel corso del dibattito, il sindaco Schembari ha tracciato la sintesi sulle politiche di gestione dell’aeroporto, evidenziando le grandi difficoltà economiche per gli scali minori, la linea tenuta dal Comune a difesa del proprio territorio, le occasioni perse e la sfida di rilanciare gli interessi di Comiso all’interno di Sac, l’importanza dei fondi ex Insicem, del progetto cargo, di un nuovo bando per la continuità territoriale, del potenziamento delle infrastrutture a partire dalla Siracusa-Gela. “Abbiamo chiesto, e spero che in questo il territorio sia unito, a partire dai parlamentari regionali, di anticipare l’ultimo stralcio dei lavori che collegherebbe Gela all’aeroporto in 12 minuti. Sarebbe una svolta”. L’onorevole Nello Dipasquale ha proposto di organizzare un incontro con il presidente della Regione Siciliana, per capire quali sono i progetti sugli aeroporti minori, “perché il futuro dello scalo ibleo va inquadrato nel contesto dell’intera isola e bisogna avere chiaro il piano per tutte le strutture aeroportuali di dimensioni ridotte”. Stefania Campo ha ricordato la proposta di legge, mai presa in considerazione dal Governo Musumeci, per una rete unica aeroportuale con una regia centralizzata al Dipartimento infrastrutture. Ed inoltre ha evidenziato l’urgenza di emanare il nuovo bando per il servizio pubblico di trasporto regionale. Per quanto riguarda gli impianti offshore che si intendono realizzare davanti alla costa ragusana, la richiesta dei presenti è stata quella di avere chiarezza sui progetti presentati, per comprendere l’entità degli interventi che si intendono realizzare e regolarsi di conseguenza.

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2 commenti su “Promozione e sviluppo del territorio: aeroporto e impianti eolici, quale futuro?”

  1. Tempo perso!
    Noi dobbiamo restare sudditi all’asse Pa-Tp, dopo averci fatto fregare aeroporto e porto dai catanesi.

  2. La porcata dell’eolico va fermata. Basta sbandierare allarmi climatici causati dall’uomo, sono fandonie.

    L’impatto di questo scempio sarà enorme, inutile dire quanto si vedono le pale da 20 km, sempre scempio rimane.

    In più, le domande da fare sono:

    – quali danni per la fauna ittica dovuti alle vibrazioni?

    – quale l’impatto ambientale per la produzione di questi mostri e relativa installazione?

    – come vengono smaltite queste pale dopo 25 anni, loro ciclo di vita? (Impossibile smaltire)

    – quale il business enorme dietro all’ideologia climatica?

    – che poteri ci sono che appoggiano questo? Ricordo che Sgarbi ha combattuto contro l’eolico perché dietro c’era la mafia, ed aveva ragione, noi che garanzie abbiamo?

    – quanto costa l’energia prodotto in questo modo rispetto al nucleare, per il quale comunque abbiamo siti in tutta Europa, anche dietro il confine?

    – la Sardegna e l’Emilia hanno bloccato gli impianti, palesi le motivazioni, solo gli sciocchi o gli interessati possono avvallare questo schifo. Solo in Sicilia, al solito, non ce ne accorgiamo?

    Per ”difendere” l’ambiente, sporchiamo l’ambiente?

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