
Sebbene nell’ultimo periodo si sia parlato spesso di obbligatorietà del POS, per molte categorie di lavoratori in Italia, è doveroso specificare che non si tratta di una normativa recente.
Dall’introduzione del POS al suo obbligo, infatti, sono stati fatti molti passi in avanti, ma la normativa è stata finora poco chiara e possiamo dire che tuttora risulta in fase di evoluzione.
Nel 2012, con il d.lgs 179/2012 (art. 15, commi 4 e 5) entra in vigore l’obbligo del POS a partire dal 1° gennaio 2014, con l’obiettivo di combattere l’evasione fiscale grazie alla tracciabilità dei pagamenti: la normativa, tuttavia, non prevedeva sanzioni per il mancato rispetto della disposizione. Negli anni seguenti, con diversi decreti, si iniziarono ad introdurre dei tetti minimi di fatturato entro i quali il POS sarebbe diventato obbligatorio pena una sanzione pecuniaria.
Giungiamo così al 13 aprile 2022 quando il governo italiano ha approvato l’obbligatorietà con sanzioni a partire dal 30 giugno 2022, anziché dal 1° gennaio 2023 come inizialmente previsto. Da quella data chi rifiuta pagamenti elettronici incorre in una multa di 30 euro, a cui si aggiunge il 4% del valore della transazione a carico degli esercenti o professionisti che risultano inadempienti nei pagamenti digitali. Una misura necessaria per agevolare il rispetto di una normativa che ha molteplici fini: contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale, rendere la gestione aziendale più sicura, avviare quel cambiamento culturale, già diffuso in altre nazioni, che rende il denaro contante obsoleto, rischioso e scomodo.
Per favorire e agevolare l’utilizzo di sistemi di pagamento digitali è stato integrato nel Decreto Fiscale 2020 un bonus (appunto Bonus POS 2020) che consiste in un credito d’imposta del 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate tramite carte di credito, di debito o prepagate. Questo bonus è riconosciuto a tutti i titolari di Partita Iva con ricavi o compensi fino a 400.000 euro annui, a partire dal 1° Luglio 2020.
Ad oggi sul mercato sono disponibili moltissimi fornitori di POS e SmartPOS e altrettanti modelli che si adattano a tutte le esigenze; per mettersi in regola con le recenti disposizioni, dunque, basterà solo scegliere il POS più adatto alla propria attività. Tra le aziende italiane che offrono servizi e infrastrutture per il pagamento digitale, alcune risultano da preferire ad altre proprio per la qualità e la varietà di prodotti che mettono a disposizione: ne è un esempio lo SmartPOS.
Gli SmartPOS sono dispositivi che fungono da POS e da registratore di cassa, grazie ai quali i clienti possono pagare non solo fisicamente con carta, ma anche in modo digitale tramite smartphone, sistema contactless o smartwatch. Si tratta di uno strumento avanzato che consente di apporre firma e inviare ricevute di pagamento digitali tramite e-mail, ricevere l’accredito il giorno successivo, accettare buoni sconto, buoni pasto e mance.
Un vantaggio, dunque, sia per il cliente che per l’esercente che può offrire un servizio completo e a sua volta beneficiare di tutta una serie di agevolazioni e comodità.