A pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico, vecchi problemi tornano ad assillare studenti e famiglie. Trasporti, caro libri, cattedre vacanti, incertezze e dubbi vari. Tanti punti interrogativi, poche, pochissime le certezze. Per questo appare necessaria una profonda ristrutturazione dell’intero sistema scuola. Il primo obiettivo deve essere la lotta alla povertà educativa e alla dispersione scolastica. A tal proposito, è fondamentale garantire pari opportunità di educazione ai bambini e alle bambine per il superamento delle disuguaglianze potenziando i servizi che consentono la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei genitori con quelli dei figli. La formazione professionale deve riprendere il suo ruolo centrale come strumento di ingresso al mercato del lavoro, integrata con le politiche sociali e le politiche attive del lavoro. Si deve concretizzare una formazione professionale mirata a rispondere ai fabbisogni dei settori produttivi e del settore terziario, in quanto un percorso di crescita e competitività del territorio non può prescindere da un produttivo legame tra scuola e lavoro. In tal senso va letta l’offerta formativa terziaria realizzata dagli ITS – Istituti Tecnici Superiori – operanti nel territorio locale, con i percorsi di riqualificazione per aggiornare e potenziare le competenze già acquisite o con i percorsi di acquisizione di nuove competenze per un lavoro completamente diverso o ancora con i percorsi rivolti anche a lavoratori in cassa integrazione e a lavoratori disoccupati che fruiscono della relativa indennità. Occorre, infine, promuovere l’apprendistato, diffondendone le potenzialità, rafforzandone la funzione di orientamento e ampliandone l’offerta formativa per renderlo più appetibile, in particolare ai giovani che non hanno né cercano un impiego e non frequentano una scuola né un corso di formazione o di aggiornamento professionale e agli adulti disoccupati. Da qui, la necessaria ed imprescindibile riforma del sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale.
- 17 Settembre 2024 -
5 commenti su “Abbate, la scuola al centro. “Riformare e potenziare la formazione degli studenti””
E Gnaziu, constatato il fatto che non arriverà a Sala d’Ercole, opta per fare il preside.
Per sicuro attuerà un qualche progetto particolare: “Come diventare lanzachinecco”.
Un articolo al giorno toglie il medico di torno!
Gnaziu ncora parri!? Mutu! Ta sari mutu e devi scomparire!
Il pezzo ci sta il problema e che dovete togliere i centri di formazione regionali dove gli alunni sono solo numeri e tutto a loro interessa tranne appunto la formazione professionale…La scuola è una cosa seria e qualcuno la vende per due soldi alla lobby del potere e dei mali affari
“Il primo obiettivo deve essere la lotta alla povertà educativa e alla dispersione scolastica.” … difatti una delle decisioni prese dalla giunta Abbate è stata quella di eliminare il servizio di attività integrative e doposcuola che era nato per evitare la dispersione scolastica. Ma a chi la vuole raccontare?