Khalil Muhammad era stato arrestato il 27 dicembre 2021, successivamente condannato a sei mesi di detenzione amministrativa. Dopo 111 giorni di digiuno, aveva annullato lo sciopero della fame sulla base della promessa di essere liberato, promessa disattesa, vieppiù aggravata da una proroga di altri quattro mesi di detenzione amministrativa. Per tutte queste ragioni, ha ripreso lo sciopero della fame (alimentato sono con acqua) con lo scopo di fare pressione sugli israeliani affinché ponessero fine alla sua prigionia. Secondo i resoconti dei media, Israele avrebbe posto migliaia di palestinesi in detenzione amministrativa per periodi prolungati, senza essere processati, senza venire informati delle accuse mosse contro di loro e senza permettere ai loro avvocati di esaminare le prove. Ebbene, oggi, l’Ufficio informazioni sui prigionieri ha riferito che i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane, inizieranno uno sciopero della fame a partire dalle ore 17,00. Il numero dei prigionieri che parteciperanno all’iniziativa è salito a quasi 1.200 persone dopo che altri prigionieri dell’organizzazione di Fatah, arrestati per aver partecipato all’Intifada contro gli israeliani, hanno espresso la loro volontà di abbracciare e sostenere anch’essi questa forma di protesta. Secondo la fondazione Muhaja al-Quds, Khalil Muhammad, rimarrà ricoverato nell’ospedale Assaf Harofeh, situato a sud-est della capitale Tel Aviv, fino a quando non si riprenderà totalmente dal deterioramento della sua salute dopo quasi sei mesi di digiuno volontario.