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Flai Cgil:  “Il dramma dei lavoratori senza stipendio”

Tempo di lettura: 2 minuti

Chi ha la fortuna (o la sfortuna, a seconda dei punti di vista) di dipendere dalla Regione deve fare i conti con la impossibilità di vivere. Di non poter  vivere concretamente. È il caso dei sette dipendenti dell’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia, che da cinque mesi non percepiscono gli stipendi e tocca loro perfino garantire i servizi, anticipandone (ironia della sorte) i costi.

L’Istituto deve ricevere dalla Regione il pagamento del decreto 931 del 16 marzo scorso per un importo di 468 mila euro. Dallo scorso mese di Marzo pare sia rimasto incagliato, per motivazioni che non incomprensibili, all’Ufficio Ragioneria dell’Assessorato regionale all’Economia e da allora non si riesce a smuoverne l’iter, e quindi non se ne può liquidare l’importo all’Istituto.

“Eppure – sostiene Salvatore Terranova,   Segretario generale Flai Cgil Ragusa – queste risorse sarebbero necessarie perché consentirebbero il pagamento dei 7 lavoratori di Ragusa, ormai, per sorte regionale, lasciati a pane e acqua e alla difficile gestione dei servizi e delle loro famiglie. Abbiamo più volte compulsato i Responsabili dell’Istituto, che ci riferiscono quanto abbiamo evidenziato sopra, ossia la loro difficoltà a sbloccare questo trasferimento utile ad attenuare le difficoltà dei lavoratori.
Qui a Ragusa abbiamo parlamentari regionali che sono a conoscenza della condizione di penosa attività lavorativa da parte dei lavoratori e sanno anche che non percepiscono gli stipendi da diversi mesi e nessuno si mette a disposizione per risolvere un problema, che, tra l’altro, riguarda dipendenti che erogano servizi indispensabile alle aziende zootecniche e produttrici di carne del nostro territorio. È  veramente inconcepibile che un decreto inizi l’iter burocratico a marzo 2022 e a quasi fine agosto, ossia dopo quasi 6 mesi, non se ne vede ancora la conclusione.
Questo è  la realtà che meglio di ogni cosa descrive la condizione in cui è  stata inabissata la Regione, che oggi è  più un peso per i territori che agente di promozione di sviluppo”.
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4 commenti su “Flai Cgil:  “Il dramma dei lavoratori senza stipendio””

  1. Non erano le piccole imprese che pagavano i dipendenti con qualche giorno (non mese) di ritardo?

  2. Salvatore Terranova

    Le imprese, senza specificare se piccole o grandi, nel settore di cui mi occupo pafsno in ritardo e con salari al di sotto dei parametri previsti. E questo non da ora ma da sempre, in un settore grandemente sovvenzionato dallo Stato, quindi da tutti i contribuenti. Parliami di un settore in cui vi è molto nero e tantissimo grigio. Poi se vi ti riferiamo ad altri settori c’è di tutto e di più. Sono poche le imprese veramente in regola coi contratti di lavoro.

  3. Alla fine è sempre facile trovare il colpevole per il crollo dei politici e dei sindacati.
    Molto facile dire o fare intendere che sono le imprese (piccole o grandi) i responsabili del degrado sociale e del perché i lavoratori sono maltrattati. La stessa cosa quando si dice che l’immondizia nelle strade è colpa dei cittadini. Si è vero che in alcune realtà sono sottopagati, ma è pur vero che al sud il costo della vita è più basso perché i prezzi non sono adeguati come al nord.
    Mi riferisco ad un idraulico, elettricista, meccanico, carrozziere per finire alla gastronomia che con 1,5 euro un panino o una focaccia per mangiare la puoi ancora comprare. Vai all’autogrill quanto ci vuole per un panino! Scusi sig. Terranova, forse mi sono smarrito, quando parla di settore sovvenzionato dallo stato, a chi si riferisce?

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