
Almeno 6.000 persone sono state evacuate a causa di focolai di incendi appicati nella città di Landiras, appartenente al dipartimento della Gironda della Francia meridionale, e che ha divorato oltre 9.000 ettari di terreno. Il prefetto delegato per la sicurezza del sud-ovest della Francia, Martin Guespereau, ha affermato che gli incendi continuano a essere “molto intensi e che finora ha coinvolto 16 abitazioni, divorate dal fuoco nella città di Belin-Beliet. “È una situazione molto difficile per le persone che stanno vivendo la stessa angoscia già dello scorso mese di luglio. Il nostro primo obiettivo in questa lotta è salvare vite umane. Al momento fortunatamente non si registrano vittime”, ha sottolineato il funzionario francese. La Prefettura segnala inoltre che la velocità del vento, la siccità e le alte temperature hanno provocato il rapido propagarsi delle fiamme, interessando un’area paragonabile a sei campi da calcio, dove operano più di 1.000 vigili del fuoco e alcuni canadair. Sulla cause, il prefetto Guespereau ha affermato che l’origine non è stata ancora determinata «ma dei quasi quaranta incendi registrati ieri in Gironda, è evidente che alcuni sono stati provocati da piromani. Il nostro obiettivo è individuarli e prenderci cura di loro”. Le autorità hanno ordinato la chiusura di numerose strade per la vicinanza delle fiamme, come l’importante autostrada A63 che collega la città di Bordeaux e Bayonne, e il valico di confine di Irún tra Francia e Spagna. Gli incendi boschivi sono iniziati lo scorso luglio nella Gironda, ma sebbene fossero controllati, non si sono mai completamente estinti e nelle prime ore di mercoledì si sono riattivati e diffusi in diverse città come Landes, Hostens, Saint-Magne e Moustey. Finora, gli incendi registrati da luglio hanno causato la perdita di almeno 20.600 ettari di terreno e l’evacuazione di quasi 36.000 persone. Le autorità francesi riferiscono inoltre che nei giorni scorsi sono scoppiati incendi boschivi nei dipartimenti meridionali di Drome, Lozère e Aveyron, che hanno distrutto migliaia di ettari di vegetazione che hanno causato il ricovero di oltre 3mila persone intossicate dall’esalazione dei fumi tossici.