“Ogni verità – scriveva il filosofo Arthur Schopenhauer – passa attraverso tre fasi: prima viene ridicolizzata; poi è violentemente contestata; infine viene accettata come ovvia”. Questa edizione di Taobuk (Taormina, 16 – 20 giugno), partendo dalla letteratura, allarga sempre più lo sguardo ad altre discipline, intersecandole per offrire punti di vista complessi: tante finestre sulla realtà. E dunque sarà una sorta di festival nel festival, il focus dedicato alle grandi sfide della medicina e delle scienze del futuro in programma domenica 19 giugno curato da Carmen Mortellaro, esperta nel settore della medicina rigenerativa e dei fattori di crescita. Per esplorare nuove frontiere, indagarne le implicazioni etiche e chiedersi qual è il limite. Che è l’altro volto della verità.
Una delle “verità” messa più in discussione nel dibattito pubblico è quella scientifica, uno scetticismo esacerbato dalla pandemia con i social a fare da cassa di risonanza: e dunque, proprio per rendere più familiari questi temi al vasto pubblico, a Taobuk viene instituito per la prima volta il Taobuk Da Vinci Award. Il premio – fortemente voluto dalla presidente di Taobuk Antonella Ferrara – porta il nome di Leonardo Da Vinci e verrà assegnato ogni anno alle personalità che si sono distinte nel mondo medico-scientifico, puntando a diventare uno degli appuntamenti di riferimento per la comunità scientifica internazionale. Ad affiancare Carmen Mortellaro sarà un comitato tecnico-scientifico indipendente composto da esperti provenienti dal mondo accademico, della ricerca e della salute pubblica, e una giuria di merito formata da personalità come il politico Gianni Letta, il magistrato Giancarlo Caselli e l’imprenditore ed editore Urbano Cairo. A ricevere il riconoscimento di questa prima edizione sarà Hans Clevers, professore presso l’Università di Utrecht e group leader dell’Istituto Hubrecht (KNAW) e del Centro Princess Máxima di Oncologia Pediatrica, per l’innovazione delle sue scoperte sul fronte degli organoidi e delle cellule staminali.
Sarà dunque il professor Clevers ad aprire la giornata che il festival dedica alle scoperte della medicina, raggiunte proprio praticando il dubbio – e la costante verifica – come metodo. Alle ore 10, durante l’incontro Lo sviluppo degli organoidi per la ricerca sul cancro: un metodo scientifico straordinario, terrà una lectio sugli ultimi risultati sul fronte delle terapie avanzate – geniche e cellulari – aprendo una riflessione sul rapporto tra tecnologia e medicina.
A esplorare le nuove frontiere di Intelligenza artificiale e realtà aumentata: il nuovo binomio per la chirurgia di precisione sarà Francesco Porpiglia, professore ordinario dell’Università degli Studi di Torino, premio European Association of Urology per la ricerca (ore 12). Che racconterà come, attraverso l’Augmented Reality, sia possibile aumentare la precisione del gesto chirurgico visualizzando sotto forma di ologrammi tutti gli esami strumentali e i planning preoperatori dei pazienti. Una tecnica rivoluzionaria che, oltre a ridurre la possibilità di errore, aiuta il paziente nel percorso riabilitativo e permette allo studente di apprendere la tecnica chirurgica in modo più efficace.
Giulio Pompilio, professore e pioniere nella terapia genica per le malattie delle arterie periferiche e per la terapia rigenerativa con cellule staminali cardiache, è l’ideatore della nuova metodica terapeutica “Cariac Pro-angiogenic Cell Plus – CPCPlus”, terapia cellulare innovativa per le forme gravi e oggi incurabili di ischemia cardiaca. Alle ore 11.30, durante l’incontro Terapie cellulari innovative nella cura dell’ischemia cardiaca illustrerà le recenti innovazioni in ambito cardiaco e i progressi per i pazienti gravemente compromessi: che fino ad oggi avevano poche – o nulle – possibilità di cura.
L’intelligenza artificiale parla di futuro, ma ha origini antiche: Giovanni di Pasquale, professore associato aggiunto di Storia della scienza presso la Texas A&M University, le ripercorrerà in Storie di automi. Mito, leggende e realtà (ore 12.30): una retrospettiva – a cura del Museo Galileo di Firenze – dai sogni in epoca arcaica alle lucide visioni del III secolo a.C., quando aria e acqua conferiscono il movimento agli oggetti della Biblioteca di Alessandria d’Egitto, passando per il Medioevo e per la modernità, quando ci si inizia a interrogare sull’eticità degli automi, fino a oggi, con le macchine che sembrano avere il sopravvento. Per domandarsi: la meccanica può davvero imitare il vivente?
Infine, la battaglia contro i nemici invisibili – come il covid – che stiamo ancora affrontando sarà al centro dell’incontro con l’infettivologo Matteo Bassetti, alle ore 11: il professore ordinario di Malattie Infettive e Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova racconterà quali minacce, ogni giorno, attaccano la nostra salute, a partire dal suo ultimo libro Il mondo è dei microbi (Piemme, 2022).