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Sahara Occidentale: 44 migranti annegati diretti alla Canarie

Tempo di lettura: 2 minuti

Non è servito un granché il grido d’allarme lanciato ieri alle autorità marocchine da Helena Maleno,  portavoce del gruppo per la difesa dei migranti Walking Borders che avvertiva che un’imbarcazione di migranti clandestini si trovava in grave difficoltà nelle acque di Capo Bojador, nel Sahara occidentale e 190 chilometri a sud di El Aaiún. Risultato: 44 persone sono  annegate. Altri sette cadaveri sono stati recuperati dalla guardia costiera marocchina. Il resto delle vittime inghiottite dal mare. “Salvarli è un obbligo democratico”, ha detto la Maleno, aggiungendo che Walking Borders aveva fornito “alle autorità marocchine la posizione della barca, ma che gli aiuti sono arrivati solo dopo quattro ore il naufragio. Come in tante altre occasioni, lasciare morire le persone in mare è stata la risposta” ha aggiunto. I dodici clandestini sopravvissuti al naufragio, sono stati arrestati dalle autorità marocchine. Decessi che si aggiungono a quelli del l’11 marzo scorso in cui altri 40 migranti subsahariani sono morti in prossimità della città di Tarfaya, nel sud del Marocco. Sono 4.404 le vittime registrate nel 2021, secondo Caminando Fronteras, che cercavano di sbarcare clandestinamente in territorio spagnolo. Un anno decisamente tragico. Lo scorso mese l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) aveva ufficializzato che nel 2021, il 38 per cento dei decessi di migranti diretti in Europa sono avvenuti sulla rotta delle Canarie. Il viaggio via mare dagli stati costieri dell’Africa occidentale come il Senegal e la Mauritania alle Isole Canarie è lungo e pericoloso e può richiedere oltre dieci giorni di navigazione. “Molte barche sono state volutamente deviate dalla loro rotta o sono scomparse senza lasciare traccia nell’attraversamento dell’Oceano”, conferma il documento predisposto dall’Onu. Da gennaio a metà aprile di quest’anno, 6.359 migranti però ce l’hanno fatta a raggiungere le coste delle Isole Canarie, secondo il ministero dell’Interno spagnolo, mentre sono oltre 4mila quelli spariti nelle tenebre degli abissi dell’oceano.

 

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