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El Salvador. Maxi retata: catturati i capibanda “Black e Saeta”

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Saeta

In piena emergenza criminale le autorità salvadoregne fanno sapere che nell’ultima settimana, nel corso di una maxi retata che ha impegnato migliaia di agenti dei Corpi speciali, Polizia nazionale e delle Forze Armate, sono stati effettuati  4.357 arresti di membri di gang criminali che imperversavano indisturbate nel paese. Tra l’altro, in queste ore giunge notizia di altri  21 arresti, tra i quali è finito nelle maglie della giustizia uno dei più pericolosi assassini dell’America Centrale, tale Rafael Aristides Aguiluz, alias Black, leader del crimine organizzato, accusato di aver ordinato centinaia di omicidi in vari quartieri di San Martín e dintorni. Ma oggi, a quanto pare, la sua carriera criminale finisce qui, dato che trascorrerà il resto della vita dietro le sbarre di un penitenziario di massima sicurezza del paese. Il presidente Nayib Bukele fa sapere che anche il malavitoso e compagno di merende, Jorge Alberto Urbina, alias Saeta, un criminale appartenente alla sanguinaria Mara Salvatrucha, è stato finalmente messo sotto chiave dai corpi speciali. Tutti gli altri personaggi catturati nell’offensiva denominata “guerra contro le bande” saranno  rinchiusi nelle carceri di massima sicurezza del paese. “Nessun membro della banda l’ha fatta franca – fa sapere il presidente Bukele – anche se un giudice  ha cercato di far liberare 42 individui da un caso efferato accaduto nel 2019. Invito -ha aggiunto il presidente – la Corte Suprema di Giustizia a rimuovere tutti i giudici corrotti e complici della criminalità organizzata”. Il blitz si è reso necessario dopo i sanguinosi combattimenti dello scorso fine settimana, in cui hanno persone la vita 87 persone. Bukele, ha anche apertamente accusato la Commissione interamericana per i diritti umani e l’Organizzazione degli Stati americani (OAS) di aver sponsorizzato una tregua tra bande che, secondo il presidente, avrebbe finito  per rafforzare le cosche. Vale la pena ricordare che decine di organizzazioni salvadoregne e internazionali hanno accusato il governo Bukele  di aver adottato misure di emergenza, viste come un abuso di potere. Hanno anche denunciato l’uso eccessivo della forza da parte degli agenti di polizia, le molestie e la sorveglianza digitale di giornalisti e difensori dei diritti umani, affermando che le misure rappresentano una minaccia per la protezione e il godimento delle libertà fondamentali. Da qui si può capire quanto siano colluse le Istituzioni che si esprimono su El Salvador dove gravitano interessi multimilionari legati al traffico di armi e droga, riciclaggio di denaro e tratta di esseri umani.

3 aprile

Oggi 50 capibanda criminali che si trovavano in diversi Centri Penali sono stati trasferiti nel carcere di massima Sicurezza di Zacatecoluca, meglio noto come Zacatraz, verso i quali sarà  applicato un severo regime penitenziario. Il direttore generale dei Centri penali del paese ha confermato la rigidità delle restrizioni che verranno applicate ai 50 capibanda criminali. Secondo le informazioni fornite, i membri della banda non dormiranno su materassi, il cibo sarà razionato e in totale isolamento. Tali azioni rientrano nel rafforzamento del Piano di Controllo Territoriale attraverso il Regime di Eccezione recentemente approvato dall’Assemblea Legislativa su richiesta del Presidente Nayib Bukele.

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