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CBD: quali sono i benefici e quali le controindicazioni

Tempo di lettura: 2 minuti

Chi naviga sul web avrà sicuramente notato la diffusione di numerose attività di e-commerce che vendono prodotti a base di CBD. Si tratta della nota cannabis light, a basso tenore di THC, la cui produzione e il cui commercio sono stati resi legali in numerosi Paesi europei da diversi anni.

Sono sempre più numerosi i prodotti che girano in questo settore che nell’ultimo periodo ha conosciuto l’introduzione dei nuovi pre-rolled CBD.

Non bisogna dimenticare, però, che c’è chi si interessa al cannabidiolo anche come farmaco, cercando una soluzione alternativa per il trattamento di condizioni patologiche debilitanti come il dolore cronico e le sindromi di ansia.

A causa del mai sopito proibizionismo che continua a manifestarsi contro il CBD, chi necessita di questa molecola a scopo terapeutico potrebbe essere intimorito dalle voci che circolano e rinunciare a quella che potrebbe essere una soluzione efficacie contro i propri mali.

In questo articolo cercheremo di chiarire questo argomento spiegando quali sono le proprietà terapeutiche del CBD riconosciute dalla scienza e quali le controindicazioni.

L’ONU ci ripensa e riconosce il valore terapeutico del CBD

Nel gennaio 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha raccomandato alle Nazioni Unite la revisione della posizione del CBD nelle tabelle della Convenzione degli stupefacenti del 1961.

La proposta è stata presentata in modo da essere giudicata dalla Commission on Narcotic and Drugs nello stesso anno, ma diversi Paesi hanno chiesto più tempo per studiare la questione e definire le loro posizioni. Quasi due anni dopo, nel dicembre del 2020, la commissione si è dichiarata pronta ad affrontare la questione e i suoi 53 membri hanno avviato la votazione.

Il risultato è stato molto risicato ma rivoluzionario: con 27 voti favorevoli contro 25 contrari e un astenuto è stata decisa la rimozione del CBD dalla tabella IV che indica le sostanze stupefacenti a forte rischio d’abuso e senza valore terapeutico, nella quale sono contenute anche l’eroina e la cocaina. Così facendo ha inteso riconoscere la possibilità di un suo utilizzo medicale.

La vittoria del sì è dovuta al voto favorevole pressoché unanime da parte dei membri europei, tra i quali ha votato contro solo l’Ungheria.

Un’altra raccomandazione che l’OMS ha fatto alle Nazioni Unite riguardava la cancellazione di qualsiasi restrizione alla circolazione internazionale della cannabis light (contenente una bassa concentrazione di THC).

L’ONU ha deciso di rigettare questa seconda proposta perché diversi tra gli Stati membri hanno sottolineato che non esiste nessun controllo internazionale su questa varietà.

Ecco quali proprietà benefiche sono state riconosciute al CBD

Se l’ONU ha preso questa importante decisione è perché diversi studi scientifici sembrano dimostrare che il CBD abbia delle interessanti proprietà terapeutiche che possono essere utili nel trattamento di diverse patologie.

I risultati di queste ricerche sono stati accolti favorevolmente da numerosi governi di tutto il mondo e attualmente più di 50 Paesi hanno adottato programmi di cannabis medicinale.

I farmaci a base di cannabis più utilizzati sono l’Epidiolex e il Sativex.

Il primo viene utilizzato per ridurre i sintomi di alcune forme di epilessia che non possono essere trattate con i medicinali tradizionalmente utilizzati. Si è diffuso inizialmente negli Stati Uniti, ma recentemente è stato approvato anche dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA).

Il secondo, invece, è usato contro il dolore cronico e gli spasmi muscolari nei pazienti che soffrono di sclerosi multipla e in coloro che sono affetti da tumore. È stato approvato per la prima volta nel 2005 dal Canada, per poi diffondersi in buona parte dei Paesi occidentali.

Ci sono controindicazioni legate al consumo del CBD?

Nonostante le sue proprietà benefiche, sarebbe disonesto non ammettere che l’uso del CBD comporta anche alcuni rischi. Sebbene sia spesso ben tollerato, questa molecola può causare alcuni effetti collaterali come:

  • secchezza delle fauci;
  • sonnolenza;
  • affaticamento;
  • riduzione dell’appetito (un curioso paradosso medico, visto che il CBD viene utilizzato anche per combattere la mancanza di appetito nei pazienti che si sottopongono a trattamenti chemioterapici);

Inoltre è sconsigliato il consumo di cannabidiolo a coloro che assumono farmaci anticoagulanti e alle donne in stato di gravidanza o in fase di allattamento.

Un altro aspetto che può aumentare la pericolosità della cannabis light è l’inaffidabilità della purezza e del dosaggio del CBD nei prodotti di bassa qualità. Un recente studio ha infatti dimostrato che su 84 prodotti a base di cannabidiolo acquistati online, più del 25% contenevano meno CBD di quanto indicato in etichetta. Inoltre, in 18 di questi sono stati rilevati livelli troppo elevati di THC.

Per ridurre questi rischi è opportuno procedere con cautela quando si acquistano prodotti a base di cannabidiolo e affidarsi solo a rivenditori seri e affidabili come il noto Justbob.ch.

In conclusione

Abbiamo spiegati quali sono i benefici e quali le controindicazioni legate al CBD.

Numerosi studi scientifici sembrano non avere dubbi sulle proprietà terapeutiche del cannabidiolo, e perfino l’ONU ha compiuto degli importanti passi in direzione dell’abbandono del proibizionismo.

Tuttavia, come abbiamo visto, il CBD non è privo di effetti collaterali. Per questo, quando lo si utilizza come farmaco, va assunto solo dietro consiglio medico, facendo attenzione a seguire tutte le sue raccomandazioni.

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