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CGIL e il caso dei tamponi antigienici di prima generazione all’ASP

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La CGIL Sicilia, e quella di Ragusa, ha sollevato il caso dei tamponi antigenici. Tamponi che sono stati acquistati dall’Asp 7 e per l’intero bacino, di più di 3 milioni di test antigenici per una spesa totale di 3,27 milioni, al prezzo dunque di 1,09 euro ciascuno.
Si tratterebbe di test di prima generazione, quindi inattendibili per le ultime varianti del Coronavirus.
La tracciabilità è un tema strategico, per la salute pubblica, per il funzionamento delle strutture sanitarie e dell’economia in genere. La politica deve assumere decisioni conseguenti.
Come quella di affidarsi ai test di ultima generazione a immunofluorescenza e con lettura microfluidica, sensibili alle varianti Omicron.
Apprendiamo con soddisfazione le dichiarazioni del Direttore Generale, Angelo Aliquò nelle quali si fa riferimento a degli approfondimenti da parte dell’Asp sulla qualità dei tamponi acquistati su richiesta dell’Assessorato alla Sanità. È importante fare tutti gli approfondimenti soprattutto alla luce dei dati locali e regionali sulla pandemia.

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