Cerca
Close this search box.

Modica, all’opposizione non piace progetto antistante Basilica

Tempo di lettura: 2 minuti

Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale di Modica ha presentato un progetto di miglioramento del piazzale antistante la Basilica  Madonna delle Grazie. Da ciò sono maturati alcuni malumori nei cittadini che abitano nelle adiacenze o che frequentano il centro parrocchiale e nei titolari di alcuni studi professionali. Il problema, ricostruito e tutelato dal Movimento di difesa del cittadino (Mdc), si può esprimere con poche parole. Coloro che frequentano la Chiesa o che abitano lungo Via Mercè o nei paraggi, sono abituati, da sempre, ad allogare l’auto lungo il perimetro del piano lasciando, ovviamente, il passaggio per coloro che abitano dopo il Palazzo dei Mercedari o che debbono raggiungere il Museo o il successivo ristorante. “Con la realizzazione del progetto, che tra l’altro prevede la trasformazione del piano  in zona pedonale – lamentano i consiglieri comunali di opposizione Ivana Castello, Giovanni Spadaro, Marcello Medica e   Filippo Agosta – le auto dovranno essere posteggiate altrove e, considerato che esistono notevoli differenze di altimetria, la gente sarà costretta a lasciare la macchina in Viale Medaglie d’oro e a fare alcune centinaia di metri lungo una strada a giacitura molto ripida. Pensiamo alle accentuate difficoltà di tanti disabili in carrozzina. Il progetto non lo prendiamo nemmeno in considerazione perché non lo conosciamo: scontiamo tuttavia che migliori il luogo e agevoli l’adattamento del cittadino alla novità. Non può trascurarsi, però, che produrrà un sicuro -nel senso che è stato già lamentato- aggiungono – sommovimento nelle abitudini dei cittadini i quali, nella migliore delle ipotesi, debbono posteggiare lontano e procedere a piedi per raggiungere un qualunque sito circostante il pianoro. Con riferimento a quest’aspetto, però, lei ha rassicurato la cittadinanza, impegnandosi a costruire un adeguato parcheggio in zona successiva al palazzo dei Mercedari. L’intervento, col suo corredo di accorgimenti, in via di principio potrebbe convincere”. Per i quattro consiglieri sarebbe opportuno,  data la conoscenza sommaria di esso, che fosse portato in Consiglio comunale per spiegarne i dettagli e lo stato dell’arte.  “Prima della realizzazione della zona pedonale è necessario individuare e delimitare il terreno da destinare a parcheggio, realizzare quest’ultimo e, infine, passare alla sistemazione del pianoro. Disponendo, da ultimo ma non ultimo, dei fondi che costituiscono la conditio sine qua non di qualunque iniziativa”.

 

 

 

 

474419
© Riproduzione riservata

6 commenti su “Modica, all’opposizione non piace progetto antistante Basilica”

  1. Secondo la mia opinione, posso capire la ripavimentazione con pietra al posto dell’asfalto. Per il resto rimanere tutto così. Solo ripavimentazione! Ormai in centro non esistono parcheggi. Per non parlare di chi abita lì. Bisogna guardare pure la geografia di una città prima di fare interventi. Esempio, sento dire spesso andare in bici al posto dell’auto, benissimo! Ma in una città tipo Pozzallo, che è quasi tutta pianura. Provate a salire dal centro verso la Sorda, oppure la parte alta di Modica….. A meno che sei Indurain…….!! Oppure con i 40° all’ombra in estate……!! Parlare è facile….. Ma bisogna viverlo il problema.

  2. Le ragioni esposte sul tema dall’opposizione mi sembrano assolutamente deboli e non condivisibili. Ogni intervento sul tessuto urbano incide sulle abitudini dei cittadini, abitudini non sempre ‘migliori’ e spesso frutto di indolenza prima ancora di effettive necessità.
    Condivido l’idea, che peraltro ho esposto nel mio ultimo intervento su dialogo, che interventi ‘a macchia di leopardo’, senza una pianificazione unitaria degli spazi, non produca gli effetti desiderati, ma per quel poco che ho letto, il progetto di Mark potrebbe aprire la strada ad un più ambizioso lavoro di rigenerazione urbana, ecologica e a misura d’uomo. Avrei preferito, quindi, una critica di diverso tenore: cioè quella che dice basta con i micro interventi isolati e che sollecita la necessità di un grande cantiere cittadino. L’amministrazione pro tempore ha dimostrato i suoi enormi limiti di visione, ristretta e a breve termine. L’opposizione sembra avere paura di pensare lungo…forse Modica ha bisogno di nuove risorse per una nuova prassi politica e amministrativa…

  3. Giovanni Savarino

    L’erosione dei pochi stalli liberi senza una ragionevole alternativa è una precisa tendenza di questa amministrazione e non certo per motivi etici. Il parcheggio di viale medaglie d’oro sarebbe a pagamento e comunque non mi piace l’idea di porre alberi a nascondere la facciata di una chiesa dall’architettura importante. Un progetto così impattante andrebbe presentato e discusso in consiglio comunale. Infine, per quello che ho visto, mi pare probabile che il piazzale sia coperto di VERE basole in pietra, purtroppo coperte in passato dall’asfalto.

  4. Sono d’accordo con Giovanni Savarino, credo che forse, ripeto forse, sotto l’asfalto ci siano le vecchie basole in pietra.

  5. Premetto che non ho assistito alla presentazione e quindi, da una semplice immagine, non si possono trarre conclusioni definitive ma in effetti l’iniziativa sembra un pó estemporanea (come quella di via S. Elisabetta), manifestazione di un fenomeno di puntuale miglioramento dell’arredo urbano (pur importante) e non legata, o ancor meglio inserita, in un progetto politico che parta da uno studio e conoscenza di base del problema o necessità che si vuole risolvere.
    Ad esempio, ma se ne potrebbero fare altri ugualmente validi, se la riflessione iniziale fosse stata quella della necessità di creare o riabilitare “una piazza in ogni quartiere” come centro di polarità locale, che valorizzi in maniera diffusa la città invece di sovraccaricare sempre e solo il suo asse centrale e vie adiacenti, avrebbe avuto a parer mio un valore diverso.
    Dovendo far ciò il metodo progettuale si sarebbe dovuto necessariamente porre come punto di partenza e di arrivo le persone che si vuole abitino poi gli spazi proposti dal progetto, senza pretese taumaturgiche, ma riconoscendo che forse anche le “cattive” abitudini nascono da necessità inevase a cui il progetto deve dare una risposta che sia quanto più possibile condivisa..
    Ma per far ciò bisognerebbe coinvolgere e impegnare i progettisti su molto di più che un disegno …….

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati

RTM per il cittadino

Hai qualcosa da segnalare? Invia una segnalazione in maniera completamente anonima alla redazione di RTM

SEGUICI
IL METEO
UTENTI IN LINEA
Scroll to Top