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Legambiente Ragusa: PNRR, bando boschi periurbani

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Nel 2021 si sono registrati in Italia 187 fenomeni meteorologici che hanno provocato danni nei territori con nove vittime. La Sicilia con 30 eventi estremi è la regione più colpita e Catania, Palermo e Agrigento tra le città più colpite. Questi numeri ci ricordano quanto le città italiane abbiano bisogno di urgenti interventi di adattamento a un clima che rende piazze e strade sempre più pericolose durante le piogge di forte intensità e le case sempre più invivibili durante le ondate di calore. Proprio per far fronte a questi problemi, in attesa dei  bandi per 2,5 miliardi di euro che il PNRR destina per interventi di messa in sicurezza e la riqualificazione delle città e dei territori italiani, il Ministero per la Transizione Ecologica ha lanciato un“Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano”,destinato alle città con più di 60.000 abitanti, finalizzato ad aumentare la resilienza dei sistemi insediativi soggetti ai rischi generati dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle ondate di calore e ai fenomeni di precipitazioni estreme e di siccità. Il comune di Ragusa partecipando al bando ha ricevuto 620.000 € che, a quanto sembra, a tutto serviranno tranne che a sperimentare interventi decisi e veloci contro i cambiamenti climatici. Il comune con questa somma intende realizzareun area a verde di poco più di 6.000 mq nell’area dell’ex scalo merci spendendo 100 €/mq per poche decine di alberi e un prato, così come emerge dal progetto presentato in conferenza  stampa. Formalmente il comune di Ragusa aderisce alle tracce del MITE per gli interventi denominati “green e blue“maottiene risultati ridicoli rispetto ad altri interventi a maggior effetto come i boschi periurbani. Sembrerebbe che ancora al comune di Ragusa non si crede che la crisi ambientale è già in atto, e pesantemente, come dimostrano le trombe d’aria e le piogge torrenziali di un mese fa e le ondate di calore a luglio ed agosto. Con la stessa somma si sarebbe potuta rimboschire un’area di 30.000 mq con 1800 alberi alti tre metri e 20/25 cm. di circonferenza più 5.000 arbusti, oppure un’area 200.000 mq con 16.000 alberi alti un metro in fitocelle più 7.000 arbusti. L’area sarebbe giàdisponibile, il parco agricolo urbano, che aspettasolo i fondi disponibili, che ci sono, ma che sembra prenderanno un’altra direzione. E’ una decisione, quella di destinare i fondi concessi per interventi per l’adattamento delle città ai cambiamenti climatici al progetto urbanistico dell’ex scalo merci, che mette in mostra tutte le difficoltà del comune ad affrontare la transizione ecologica, dalla mancanza di un assessore all’ambiente, il sindaco evidentemente non se ne può occupare a tempo pieno, alla scarsa cultura ambientale degli uffici che seguono sempre e solo un approccio ingegneristico. L’unico agronomo del comune di Ragusa è andato in pensione anni fa e non è stato più sostituito.  I fondi della transizione ecologica che dovrebbero essere gestiti prioritariamente e principalmente dal settore Politiche Ambientali, Energetiche, Verde Pubblico e Mobilità sono appannaggio di altri settori. Vedremo cosa dirà il comuneil comune di Ragusa quando dovrà diffondere i risultati conseguiti con gli interventi finanziati. Che gli alberi piantumati nell’ex scalo merci hanno assorbito in media tra 750 e 1.500 kg di CO2 l’anno quando con un intervento nel parco agricolo urbano, a parità di spesa, se ne sarebbero potuti assorbire tra 36.000 e 90.000 l’anno senza considerare gli arbusti? Invitiamo il comune, perché si è ancora in tempo, a voler riconsiderare la scelta dell’area dove sperimentare interventi di adattamento ai cambiamenti climatici e a trovare altri fondi per il giardino previsto per l’ex scalo merci.

 

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