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Il bilancio consuntivo approvato dal Consiglio Comunale di Modica

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Martedì sera il Consiglio Comunale di Modica ha approvato il conto consuntivo 2020. “Sicuramente l’ultimo del mandato di Abbate, se è vero che sono probabili le sue dimissioni ad aprile 2022 – dice Vito D’Antona di Sinistra Italiana.

Oltre cento milioni di euro i prestiti contratti con lo Stato che la città dovrà restituire a rate annuali entro vent’anni, di cui oltre 86 milioni al 31 dicembre, (44 milioni chiesti da Abbate nel 2020),  ai quali si aggiungono sedici milioni deliberati ancora qualche giorno fa; l’anticipazione di cassa non restituita al 31 dicembre era di oltre undici milioni quando nel piano di riequilibrio si assumeva impegno di abbassarla ad otto milioni.

Un disavanzo di oltre 73 milioni di euro; una montagna di crediti per circa 160 milioni di euro, dei quali 90 milioni ritenuti non esigibili, oltre ai debiti accumulati con i fornitori e con le società partecipate; i tempi medi di pagamento delle fatture ai fornitori che superano i 570 giorni, quando la legge ne prevede 30.

Sul fronte dell’incremento delle entrate e della tanto proclamata lotta all’evasione – aggiunge D’Antona – siamo all’anno zero; Abbate porta la responsabilità di avere smantellato al suo insediamento l’ufficio ragioneria e di avere tergiversato sugli strumenti di riscossione, come fu per tre anni l’affidamento ad un consorzio, affidamento contestato allora dall’opposizione e ritenuto poi illegittimo dall’Anac, fino ad approvare con una recente delibera la esternalizzazione del servizio con insopportabili ed inaccettabili ulteriori spese a carico dei cittadini.

Ricordiamo, a questo proposito, la ciclica emissione di “bollette pazze” per il consumo dell’acqua, frutto di mancanza, per anni, della lettura dei contatori.

L’impressione che se ne trae è che il consuntivo rappresenta visivamente, se mai ce ne fosse stato bisogno, lo stato di un comune che non ha allontanato il rischio del dissesto, nel quale si prova a “galleggiare” indebitandosi e trasferendo ai futuri amministratori un debito colossale, con i dati più significativi di segno negativo e con risultati lontani dagli obiettivi del piano di riequilibrio, ancora all’attenzione della Corte dei Conti”.

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