
Ha prestato giuramento oggi il professore Gregorio Seidita, consulente tecnico d’ufficio, che riesaminerà la relazione e gli accertamenti sul DNA effettuati dai Carabinieri del Ris di Messina. Il processo per l’omicidio del cuoco modicano Peppe Lucifora è proseguito anche nel pomeriggio con l’escussione del dattiloscopista del RIS, il Luogotenente Giuseppe Polimeri. Peppe Lucifora, 57 anni, fu rinvenuto cadavere il 10 novembre del 2019 chiuso a chiave all’interno di una stanza della sua abitazione di Largo XI febbraio al quartiere Dente a Modica.
Il procedimento si sta svolgendo con il rito abbreviato condizionato, davanti alla Corte d’Assise di Siracusa presieduta dal giudice Tiziana Carrubba (a latere Carla Frau). La Corte aveva ammesso Davide Corallo, carabiniere di Giarratana, sospeso dall’Arma e accusato dell’omicidio, al rito alternativo condizionato alla integrazione probatoria testimoniale di 2 professionisti a cui sono stati consegnati anche i “dati grezzi” relativi alla presunta presenza del dna dell’imputato nell’abitazione di Lucifora. Le indagini coordinate dal pm Francesco Riccio sono state condotte dai carabinieri della Compagnia di Modica e del Reparto Investigativo di Ragusa. Lucifora, prima tramortito da un colpo violento, è morto soffocato per strangolamento senza riuscire a opporre resistenza.
I fratelli della vittima, Orazio, Giorgio e Pietro Lucifora si sono costituiti parte civile attraverso l’avvocato Ignazio Galfo.
Davide Corallo è difeso dagli avvocati Orazio Lo Giudice e Piter Tomasello. Il processo proseguirà il 18 gennaio 2022 per l’esame del prof. Seidita di Palermo.












