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Ripartenza. Anteas Ragusa lancia progetto per i più fragili

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Seneca scrisse che “vive veramente chi è utile all’umanità e sa usare se stesso”. Ebbene, è proprio questo il bisogno sociale che Anteas Ragusa intende, in senso lato, soddisfare, così da rendere la comunità locale più accogliente riattribuendo protagonismo a chi ha un vissuto, passato o in essere, all’interno delle filiere più rappresentative dei diversi ambiti territoriali. “La nostra comunità, alla prova cruciale del Covid – spiega il presidente di Anteas Ragusa, Rocco Schininà – si è rivelata simbolo e contenitore di resilienza, capace di ispirare, in particolare nelle nuove generazioni, tracce da seguire per superare l’esperienza traumatica della pandemia. Ecco perché, in raccordo con gli enti territoriali e le agenzie educative, ci si deve muovere per avviare, su ciascun ambito territoriale, la costituzione di gruppi di lavoro intergenerazionali e multidisciplinari. Abbiamo un’aspirazione. Accanto ai volontari, soggetti attivatori dei processi, dobbiamo cercare di coinvolgere i giovani under 25 anni, i testimoni di filiera over 65 (verosimilmente non più attivi) e i testimoni esemplari di questo percorso, ovvero gli operatori, imprenditori, addetti che hanno saputo, rinnovandosi, rispondere efficacemente alle sfide del Covid-19. Il mix inedito di questi profili biografici, anche grazie al supporto di formatori ed educatori, può diventare il dispositivo che favorisce la condivisione di una nuova prospettiva comune, l’individuazione di tracce di orientamento per i più giovani, un maggiore senso di identità e appartenenza, infine una comunità più coesa e consapevole. Lanciamo l’idea di un progetto che può diventare un percorso di continuo bilanciamento tra tempo passato, tempo presente e tempo futuro dopo la nuova declinazione delle attività per custodirne il senso nonostante le numerose e impattanti misure di contenimento del contagio con cui tutti siamo stati costretti a fare i conti. E’ il nostro modo per marcare la fase della ripartenza”.

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