
Era accusato di violenza sessuale ai danni di una 18enne ragusana. L’uomo, successivamente fermato dai carabinieri, aveva negato tutto. Il Tribunale di Ragusa ha creduto alla parte offesa ed ha condannato un 28enne tunisino, residente a Casuzze a sei anni di reclusione, vale a dire un terzo della pena prevista considerato che il processo si è celebrato col rito abbreviato. Secondo la denuncia, i fatti sarebbero avvenuti nei pressi del porto turistico di Marina di Ragusa la notte tra il 14 ed il 15 agosto dello scorso anno. Il pubblico ministero, Gaetano Scollo, oltre alla violenza sessuale ha contestato all’imputato anche il reato di rapina, ed aveva chiesto la condanna a otto anni. Il Gup, Andrea Reale, però, ha assolto l’imputato dal secondo reato. Dopo avere abusato della giovane l’uomo, secondo l’accusa, avrebbe sottratto con la forza un anello. Nel corso dell’esame il 28enne ha ammesso i fatti precisando, però, che era stato un rapporto consensiete. La vittima, seppure traumatizzata, aveva avuto la forza di denunciare e dopo poche ore il 27enne era stato rintracciato a casa sua e fermato. L’imputato era difeso dagli avvocati Saverio La Grua e Daniele Drago. La giovane vittima si è costituita parte civile con l’avvocat Maria Concetta Catera. Il magistrato giudicante ha previsto una provvisionale in favore della parte civile da quantificarsi in separata sede.