
La risposta dell’assessore Giuffrida in Consiglio comunale sulla messa in sicurezza di via Ettore Fieramosca non mi sta bene. E per un semplice motivo. Si parla di un iter ben preciso che ha a che vedere con la realizzazione del sottopassaggio di Cisternazzi, un chilometro più avanti dell’area in questione, e le opere di interconnessione alla metroferrovia. Progetto che, attenzione, è ancora in fase di studio e che né il sottoscritto né chiunque altro ha potuto vedere e che a dire il vero non ci interessa vedere neanche per appurare se il tratto di strada in questione sarà effettivamente considerato. Quindi, intanto rigetto al mittente le illazioni ventilate dall’assessore sulla presunta malafede del sottoscritto nel presentare l’atto. D’altro canto, e per fortuna i cittadini hanno avuto modo di verificarlo, chi parla di promesse e buone intenzioni per la città senza mai concretizzarle non è il sottoscritto. Ma, comunque, volendo concedere all’assessore il beneficio del dubbio, torniamo al punto: bene che vada ci vorranno almeno altri 4/5 anni(?) perché tutto questo accada. E, nel frattempo, che cosa racconterà la Giunta Cassì ai cinquecento cittadini che hanno firmato la petizione? Che la strada continuerà a rimanere una trappola mortale per tutto questo tempo? Non ci stiamo, non ci sta il sottoscritto, non ci stanno i cittadini”.
E’ quanto afferma Sergio Firrincieli, capogruppo del Movimento Cinque Stelle al Consiglio comunale di Ragusa. “E poi – aggiunge – mi viene da fare questa riflessione. Considerato che l’attuale amministrazione si è specializzata nelle opere sperimentali, dalla pista ciclabile, giusto per fare qualche esempio, tra Marina e Casuzze alla rotatoria di via Di Vittorio, perché non fare lo stesso con via Ettore Fieramosca in attesa che il progetto di cui parla Giuffrida decolli e trovi attuazione? Quindi, intanto ripavimentiamo l’ultimo tratto di via Fieramosca, in via sperimentale; tanto poi il tappetino nuovo, così come accaduto in via IV novembre per la posa dei cavi degli impianti tecnologici, potrà essere tranquillamente scarificato e rifatto quando il progetto arriverà al dunque. Inoltre, se non vogliono realizzare i marciapiedi si creino le strisce gialle per delimitare il fine carreggiate e si applichino dei paletti biancorossi per circoscrivere in via ulteriore il transito dei pedoni. Si garantisca poi un passaggio in sicurezza nell’area della rotatoria e a questo punto rilanciamo fino alla rotatoria di via Cartia. Non servono scuse né slittamento delle opere. Chiediamo solo che questa opera non sia secondaria a nessuna. Ed è inutile che l’amministrazione ci continui a prendere in giro con le parole. Il problema va risolto subito, ora, non tra cinque anni ammesso che tutto vada secondo previsione”.