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Myanmar. Venti di rivolta e paese blindato.

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Da quando il 1° febbraio di otto mesi fa l’esercito birmano ha deposto il governo della Lega nazionale per la democrazia guidato da Aung San Suu Kyi, le proteste della popolazione sono diventate sempre più veementi nei confronti della giunta militare al potere. Promotore delle proteste il presidente dell’Unità Nazionale, Duwa Lashi La che sta chiamando a raduno tutte le forze di opposizione composte da legislatori eletti destituiti e membri in esilio o in clandestinità. Le proteste che inizialmente furono sostanzialmente pacifiche, stanno prendendo in questi ultimi giorni una piega aggressiva da guerriglia che ha portato a violenti scontri di piazza tra manifestanti e le forze armate golpiste con centinaia di morti e carcerazioni in tutto nel Paese. “La rivoluzione appartiene al popolo, tutti i cittadini dell’Unione del Myanmar dovrebbero ribellarsi all’amministrazione terroristica guidata da Min Aung Hlaing” ha aggiunto Duwa Lashi La. La gravità della situazione ha causato la sospensione dei lavori del Parlamento.

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