“I modicani devono sapere che i dati contabili più significativi sono, a distanza di tre anni dal 2018, tutti drammaticamente negativi e lontani dalle previsioni contenute nel Piano di riequilibrio”.
Lo sostiene Vito D’Antona di Sinistra Italiana, riferendosi al contenuto della risposta alla Corte dei Conti sugli obiettivi del rimodulato Piano di riequilibrio adottato per evitare il dissesto.
“In merito alle società partecipate – spiega – ci rendiamo conto che sarà complicato per Abbate spiegare che rispetto a quanto indicato come obiettivo, quello di razionalizzare l’assetto dei servizi e i costi della Spm e della Multiservizi, ci troviamo di fronte, a distanza di tre anni, con l’aggiunta di altre due società, con un ipotetico meccanismo che sembra abbandonare al proprio destino le due prime società con i loro debiti milionari, prevalentemente nei confronti del Fisco e degli Istituti previdenziali., per un totale, al 31 dicembre 2019, di euro 6.654.722,00.
Rispetto, poi, all’obiettivo di rientro dei debiti che il Comune ha nei confronti delle prime due società, non solo al 31 dicembre 2019 non risulta una riduzione, ma a quella data vi è un preoccupante incremento che porta il debito a 7.786.948 euro, superiore di 2.235.098,15 rispetto al 31 dicembre 2016.
Infine, appare paradossale che per tre anni consecutivi (2017-2019), il Collegio dei Revisori dei Conti abbia rilevato negativamente che non ha potuto procedere a verificare ed asseverare i crediti e i debiti reciproci tra il Comune e le sue società, soltanto perché non è stato fornito un semplicissimo prospetto prescritto dalla legge; senza contare il paradosso di una causa in corso tra il Comune (unico socio) e la Modica Multiservizi proprio sulla entità del debito del Comune.
Ribadiamo ancora una volta che una materia così delicata, che riguarda la gestione dei soldi dei cittadini, dalla quale dipende il futuro finanziario del Comune, con inevitabili riflessi sulla città, non può essere gestita con arroccamento e al di fuori di un confronto aperto e trasparente con il Consiglio Comunale e con la città”.